E’ quanto hanno affermato tutti i partecipanti alla tavola rotonda “Proposte non convenzionali per il lavoro femminile: una nuova fiscalità”, svoltasi a Roma l’11 maggio, dove si è presentato anche il libro “L’Italia fatta in casa” degli economisti Alberto Alesina e Andrea Ichino.
In particolare, intervenendo alla tavola rotonda, la sen. Maria Ida Germontani, componente della Commissione Finanze e che da sempre si è occupata delle politiche delle e per le donne, ha sottolineato quanto il deficit occupazionale femminile sia anche parte integrante della questione meridionale.
“Risulta ormai da troppo tempo in grave ritardo, nelle aree meridionali del Paese, il livello di partecipazione delle donne, al mondo imprenditoriale e del lavoro, che poi risultano diabolicamente inserite e, direi, "intrappolate" nella struttura della famiglia concepita ancora in termini patriarcali. In tal modo le donne del Sud finiscono per pagare più delle altre un ritardo culturale e socio-economico che le rende più facilmente vittime della crisi in atto".
“Per le donne italiane, ha aggiunto, coniugare lavoro e famiglia resta un fattore di alta criticità come è testimoniato dalle differenze dei tassi di occupazione femminile calcolati in funzione al ruolo ricoperto in famiglia; per le donne dai
Da qui la proposta di modifica fiscale prevista dal disegno di legge presentato su iniziativa dalla sen. Germontani che consiste in due tipologie di detrazioni.
"La tempesta speculativa, contro l’area dell’euro e l’attuale situazione economica certamente non consentono di assumere ulteriori iniziative specifiche a tutela delle donne che lavorano. Il ricorso allo strumento fiscale però sembra opportuno e ineludibile. Il mio disegno di legge intende costituire un primo contributo per apportare al sistema tributario italiano quelle modifiche indispensabili per adeguarlo alle mutate esigenze e condizioni della società italiana e per consentirle di rimanere al passo delle società occidentali più evolute. Due tipologie di detrazioni fiscali, rispettivamente di 2mila euro e di mille euro per aumentare la partecipazione femminile al mondo del lavoro".
“E’ evidente che questa misura vuole rappresentare un primo contributo per introdurre nel sistema tributario quelle modifiche che sono indispensabili per adeguarlo alle mutate esigenze e condizioni della società italiana, consentendole di rimanere al passo con le società occidentali più evolute”.
La dott.ssa Anna Gervasoni, Direttore Generali AIFI ha affermato, durante il suo interessante intervento e con grande slancio, che non si deve e non si vuole comunque “contrapporre l’economia del cuore con l’economia del mercato”. E’ necessario ribadire che per la ripresa dello sviluppo economico, il contributo delle donne è fondamentale. Il coinvolgimento delle donne in tutti i processi evolutivi di una società moderna è essenziale in politica quanto nell’economia, nella scienza e nel diritto.
E’ emerso dunque da tutto il dibattito del convegno la consapevolezza che la piena ripresa dell’economia reale può avvenire solo con la partecipazione delle donne a questo processo.
Dols, maggio 2010