È il 1875 e Berthe Morisot lascia Parigi per una vacanza di svago e pittura. L’anno precedente è stata l’unica donna, fra trenta uomini, a partecipare alla prima mostra degli impressionisti nello studio del fotografo Nadar.
Ha scelto una vita libera e creativa, che condivide con il marito Eugène, fratello di Édouard Manet, ma per la società resta soprattutto una donna che non sa stare al suo posto. Di recente, un giornalista le ha dato senza mezzi termini della prostituta. Immersa nella luce della campagna, lontana dalle convenzioni della società parigina, dove «il nudo è dappertutto tranne che nella vita», Morisot scopre che la libertà dell’arte va di pari passo con quella del corpo, e in tre notti di emancipazione e piacere conquista una nuova consapevolezza di sé.
Fra romanzo d’artista e fantasia biografica, Mika Biermann mostra le lezioni che si possono trarre dal desiderio, tracciando il ritratto di una donna magnificamente vitale che seppe divenire una grande pittrice.