Celebriamo l’11 ottobre, la Giornata Mondiale ONU delle Bambine e delle Ragazze,istituita dalle Nazioni Unite nel 2011, per promuovere l'emancipazione delle bambine e delle ragazze e il rispetto dei loro diritti, come previsto anche dal Goal 5 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, che prevede il raggiungimento della parità di genere, l’emancipazione e l’autostima di tutte le donne, le bambine e le ragazze.
Il tema scelto dall’Organizzazione per le Nazioni Unite per il 2019 è “GirlForce: Unscripted and Unstoppable” con il quale si vuole dare risalto agli obiettivi raggiunti negli ultimi 25 anni in tema di riconoscimento dei diritti delle donne – nel 2020 ricorre il 25° anniversario della IV Conferenza mondiale sulle donne, tenutasi nel 1995 a Pechino – ma anche richiamare la responsabilità collettiva di tutte le istituzioni a mobilitarsi per creare maggiori opportunità per le ragazze e per aumentare la loro partecipazione ai processi decisionali.
Con la celebrazione della Giornata Mondiale ONU delle Bambine e delle Ragazze, si invitano tutte le donne e il Comitato scientifico a colorare di arancione i propri profili Social e ad indossare qualcosa di arancione per promuovere insieme il contrasto alla violenza e alla discriminazione di genere e la cultura del rispetto.
E’ ancora lontano il traguardo della parità. Il rapporto delle Nazioni unite “Progress of the world’s women 2019–2020: families in a changing world” esamina l’impatto sui diritti delle donne delle norme che regolano l’organizzazione familiare nelle diverse nazioni, evidenziando come i Paesi possono intraprendere azioni politicheche ne prevedano la tutela: ad esempio in una nazione su cinque nel mondo le ragazze non hanno gli stessi diritti sull’eredità dei ragazzi, mentre in 19 Paesi le donne sono obbligate per legge a obbedire ai loro mariti. Inoltre, circa un terzo delle donne sposate nei Paesi in via di sviluppo riferisce di avere poca o nessuna voce in capitolo sulla propria assistenza sanitaria. A livello mondiale poco più della metà delle donne sposate di età compresa tra i 25 e i 54 anni ha un’occupazione.
Il Dossier Indifesa 2018“ La condizione delle bambine e le ragazze nel mondo” della Fondazione Terre des Hommes (il Dossier 2019sarà presentato il 10 ottobre a Roma alla Camera dei deputati), evidenzia come in Italia il numero dei minori vittime di reati sono saliti a 5.788 nel 2017, l’8% in più dell’anno precedente, il 43% in più rispetto a 10 anni fa, quando erano 4.061.
Le bambine e le ragazze costituiscono il 60% del totale delle vittime. In forte crescita soprattutto il numero dei minori vittime di reati legati alla pedopornografia: +57% per la detenzione di materiale pornografico (per l’86% femmine) e +10% per la loro produzione, che coinvolge per l’84% bambine e ragazze, dati che dimostrano l’urgenza di assicurare maggiore protezione a bambine e le ragazze.
Isa Maggi
Statigeneralidonne Coordinatrice nazionale