La Spagna ha approvato la legge del “solo sì è sì”: senza consenso è violenza sessuale, fine delle distinzioni nel codice penale.
Disco verde da tutti i gruppi parlamentari spagnoli, salvo i partiti della destra, PP e Vox, alla “ley de libertad sexual” promossa dall’attuale governo, ispirata alle mobilizzazioni femministe sorte dal 2018 in poi dopo il caso della “manada”, quando un gruppo di uomini violentò una donna durante le feste di San Fermín, a Pamplona. Il primo grado della sentenza contro “il branco” generò proteste nelle strade di tutte le città spagnole, perché in quel caso i magistrati decisero che si era trattato di “abuso” e non di stupro, perché la donna non si sarebbe opposta in modo deciso all’atto sessuale di gruppo.
Nei cortei femministi venne scandito lo slogan “non è abuso, è stupro”, e da lì nacque anche lo slogan “solo sì, è sì”. Alcuni degli slogan gridati dalle ragazze in piazza era “nosotros te creemos” (noi ti crediamo), riferito alla giovane vittima della violenza, perché la difesa dei cinque stupratori si era basata sostanzialmente sulla presunta mancanza di un “no” deciso da parte della giovane donna, durante la violenza di gruppo. Una mancanza di opposizione legata invece, come dimostrato poi, allo stato di shock della giovane ed alla natura intimidatoria dell’atto.
La sentenza venne poi ribaltata e i responsabili condannati a pene severe per violenza sessuale. La nuova legge converte qualsiasi atto sessuale senza consenso esplicito in aggressione sessuale, a prescindere dalla presenza di violenza fisica, ed eviterà quindi che si ripeta quanto avvenuto nella prima parte del “caso della manada”. Tra le altre cose, per esempio, viene abolita la differenza nel codice penale tra “abuso sessuale” (che non contempla uso di violenza o intimidazione e punito con pene più lievi) e “aggressione sessuale” (con violenza, punito con pene più gravi).
fonte: elItagnol