Può essere dichiarato lo stato di adottabilità del minore se i nonni affidatari non permettono al bambino di vedere la madre.
Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 7961 del 30 marzo 2010, ha respinto il ricorso dei nonni paterni di una bambina che era stata affidata a un’altra famiglia (ne era stata dichiarata l’adottabilità per abbandono) perhè la coppia non permetteva alla piccola di vedere la madre.
Insomma con questa decisione la prima sezione civile sottolinea come contendersi i figli e non mettere a tacere i conflitti possa arrivare a far perdere il bambino alle famiglie naturali.
Insomma gli Ermellini condividendo le ragioni della Corte d’Appello di Torino che aveva confermato la decisione di dichiarare lo stato di abbandono della bambina, hanno spiegato che con riferimento ai “nonni paterni, la sentenza ha ritenuto – sulla base di una lunga elencazione di fatti obbiettivi che hanno contraddistinto negli anni (sin dal sorgere della relazione fra i genitori della minore – una non superata e non superabile situazione di conflittualità con la madre della bambina e la sua famiglia, che secondo le emergenze istruttorie si è rivelata dannosa per il suo sereno sviluppo psichico”. Infatti, nel corso dell’affidamento della minore, a causa di tale intollerabile conflittualità, la nonna paterna voleva interrompere “ogni rapporto non solo fra la bambina e i nonni materni, ma anche nei confronti della madre, considerando l’affidamento quale un rapporto analogo all’adozione, in un’errata visione del proprio compito e relazione che la minore avrebbe dovuto conservare con la madre, ritenuta dalla nonna oggettivamente non possibile, in relazione alle profonde diversità fra le rispettive famiglie ed il loro modo di essere e di vivere”.
Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 7961 del 30 marzo 2010, ha respinto il ricorso dei nonni paterni di una bambina che era stata affidata a un’altra famiglia (ne era stata dichiarata l’adottabilità per abbandono) perhè la coppia non permetteva alla piccola di vedere la madre.
Insomma con questa decisione la prima sezione civile sottolinea come contendersi i figli e non mettere a tacere i conflitti possa arrivare a far perdere il bambino alle famiglie naturali.
Insomma gli Ermellini condividendo le ragioni della Corte d’Appello di Torino che aveva confermato la decisione di dichiarare lo stato di abbandono della bambina, hanno spiegato che con riferimento ai “nonni paterni, la sentenza ha ritenuto – sulla base di una lunga elencazione di fatti obbiettivi che hanno contraddistinto negli anni (sin dal sorgere della relazione fra i genitori della minore – una non superata e non superabile situazione di conflittualità con la madre della bambina e la sua famiglia, che secondo le emergenze istruttorie si è rivelata dannosa per il suo sereno sviluppo psichico”. Infatti, nel corso dell’affidamento della minore, a causa di tale intollerabile conflittualità, la nonna paterna voleva interrompere “ogni rapporto non solo fra la bambina e i nonni materni, ma anche nei confronti della madre, considerando l’affidamento quale un rapporto analogo all’adozione, in un’errata visione del proprio compito e relazione che la minore avrebbe dovuto conservare con la madre, ritenuta dalla nonna oggettivamente non possibile, in relazione alle profonde diversità fra le rispettive famiglie ed il loro modo di essere e di vivere”.