Mi capita spesso di ascoltare conversazioni particolari, ma anche di assistere ad eventi altrettanto simili e quello che sto per raccontarvi appartiene un po’ al primo e un po’ al secondo tipo.
Tempo fa, in un grande magazzino del centro notai una donna sulla cinquantina, ben vestita, dall'aspetto decoroso, ma qualcosa di indefinibile che avvertivo in lei non finiva di convincermi e fu così che decisi di tenerla d’occhio molto discretamente e dopo un po’ mi accorsi che prendeva articoli dai banchi e, certa di non essere vista, li nascondeva addosso. A questo punto la mia curiosità si fece prepotente, volevo capire come facesse a passare attraverso i rilevatori senza farsi beccare. Vedevo che nonostante fosse vicino ad una uscita indugiava senza mai tentare la benché minima sortita finché, dopo parecchi minuti, la vidi unirsi ad una comitiva di ragazzi che stava uscendo. Il rilevatore antitaccheggio suonò, ma la guardia non fermò lei che passò indisturbata, ma i ragazzi. Decisi allora, una volta uscita, di seguirla e quando fummo ad una certa distanza dal grande magazzino la fermai chiedendole se potevo farle qualche domanda. Dapprima si negò, ma quando le dissi di aver visto tutto accettò d parlarmi e ci sedemmo su una panchina. Ne seguì un dialogo alquanto particolare.
– Mi scusi se le sto rubando del tempo, ma a quanto pare non sono il solo
– Cosa vuole da me?
– Stia tranquilla, non intendo certo fare la spia ma mi piacerebbe sapere cosa l’ha spinta a fare quello che ha fatto col rischio di venire scoperta con tutte le conseguenze del caso
– Non mi hanno mai presa
– Sì, però come l’ho vista io potevano vederla anche le guardie
– È vero e se proprio la vuole sapere tutta mi ero accorta di lei ma ero anche certa che non mi avrebbe intralciata
– Diciamo che io ho aggiunto un pizzico in più di adrenalina?
– Neppure, quando lavoro non mi agito nemmeno un po’ lo faccio perché ritengo che certi siano più ladri di me inoltre tutto quello che prendo poi lo regalo o lo restituisco in forma anonima, non tengo nulla per me, non ne ho certo bisogno
– Un Robin Hood al femminile o una cleptomane inveterata?
– Se le può piacere, scelga lei
– Ma non ha paura che prima o poi finirà in prigione?
– Non ho mai calcolato questa eventualità
– Vedo che è molto sicura di sé
– Certo, soprattutto quando lavoro per un’inchiesta televisiva
– Come?
– Sì, non sono una ladra, stavamo girando un servizio sui taccheggiatori, lei non se n’è accorto e così mi sono divertita a prenderla un po’ in giro
– Touché
Mnemosine di Max Bonfanti ©Riproduzione riservata