Al Presidente della Regione Siciliana
Sen. Renato Schifani
segreteria.presidente@regione.sicilia.it
Al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana
On.Gaetano Galvagno
presidente@ars.sicilia.it
Al Presidente della Commissione Affari Istituzionali
On. Ignazio Abbate
Ignazio.Abbate@ars.sicilia.it
Agli On.li Capigruppo Assemblea Regionale Siciliana
Forza Italia
On. Stefano Pellegrino
GruppoFIARS@ars.sicilia.it
Fratelli d’Italia
On Giorgio Assenza
GruppoFDI@ars.sicilia.it
Partito Democratico Gruppo PD
On. Michele Catanzaro
GruppoPD@ars.sicilia.it
Movimento 5 Stelle
On.Antonio De Luca
GruppoM5S@ars.sicilia.it
Prima l’Italia – Lega Salvini Premier
On. Maria Anna Caronia
GruppoPrimaItalia@ars.sicilia.it
Democrazia Cristiana
On. Carmelo Pace
GruppoDC@ars.sicilia.it
Popolari e Autonomisti
On. Giuseppe Castiglione
GruppoPEA@ars.sicilia.it
Sud chiama Nord
On. Cateno De Luca
Grupposudchiamanord@ars.sicilia.it
Misto
On. Gianfranco Micciché
GruppoMisto@ars.sicilia.it
Oggetto: Interventi urgenti in tema di Democrazia paritaria.
Il tema della parità di genere nella vita politica e istituzionale, si impone quale passaggio indispensabile per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e dell’emancipazione di tutte le donne e le ragazze e rappresenta il presupposto per ridurre il divario di genere – ancora oggi presente in termini di occupazione, divario di retribuzione e pensionistico – nonché un investimento strategico, economico e sociale.
Per questo motivo non comprendiamo quale sia il tentativo della Regione Siciliana di abbassare al 20%, la percentuale per il riequilibrio di genere nelle Giunte dei Comuni dell’Isola, non applicando la normativa nazionale in vigore per il mancato recepimento della c.d. Legge Delrio.
La norma nazionale, infatti, non trova applicazione in Sicilia, dove nelle Giunte dei Comuni, non viene applicato l’art. 1 comma 137, che prevede che “Nelle Giunte dei Comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura non inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico e se il Sindaco eletto è un uomo, il Vice deve essere donna e viceversa”.
Vero è che la Regione Siciliana, gode di una larga autonomia gestionale, finanziaria, amministrativa, ma tale autonomia non può costituire anche un freno per l’affermazione di alcuni principi costituzionali, per la piena applicazione degli artt. 3 e 51, al fine di garantire condizioni di uguaglianza e pari opportunità in tutte le cariche pubbliche e dove si decide.
Pertanto, riteniamo non più rinviabile adeguare la normativa in tema di rappresentanza di genere nelle Giunte dei Comuni, quale preciso mandato costituzionale a norma dell’art. 51, comma 1 della Costituzione, oltre che dell’art. 3 nella misura in cui si garantisce alle donne e agli uomini di accedere agli uffici pubblici in condizioni di uguaglianza, unitamente alla promozione delle pari opportunità con appositi provvedimenti.
Infine, richiamiamo la nostra ultima nota del 31 ottobre 2023 u.s. (che si allega), in merito alla necessità ed urgenza di adeguare la legge regionale sulla normativa elettorale, alle disposizioni della Legge n. 20/2016, al fine di garantire la doppia preferenza anche nelle elezioni regionali, per un doveroso equilibrio di rappresentanza di genere anche all’interno dell’Assemblea Regionale siciliana.
Noi Rete Donne che da decenni lavora sul tema della democrazia paritaria ed ha sempre sottolineato la relazione tra qualità del governo e della democrazia con una maggiore presenza delle donne nei luoghi istituzionali, ritiene fondamentali gli adeguamenti normativi richiamati, per la piena integrazione delle donne nei processi decisionali e nella rappresentanza politica ed istituzionale per l’attuazione di un modello democratico, che fonda la sua legittimazione sulla piena e libera partecipazione di tutti i cittadini e le cittadine alla vita pubblica.
E allora, è tempo che lo Statuto siciliano con la sua ampia autonomia, si faccia interprete di una esigenza di uguaglianza sostanziale e non solo formale, come obiettivo strategico da conseguire per favorire crescita economica e benessere della Sicilia, riducendo la disparità di genere, in una società che, ancora oggi, premia gli uomini.
Chiediamo quindi un’assunzione di responsabilità per rendere compiuto il sistema rappresentativo come prevedono le leggi dello Stato, per non discriminare ulteriormente le donne siciliane, per la mancata attuazione di quanto previsto nella nostra Carta Costituzionale sul tema della democrazia paritaria.
Roma, 5 ottobre 2024
Per Noi Rete Donne
Daniela Carlà Mariella Crisafulli Cleo Li Calzi Milena Gentile