COMUNICATO STAMPA- INVITO
Gli stand dei giovani, con le loro invenzioni e prototipi, sono in mostra, aperta al pubblico, nelle date: 18 settembre ore 11.30-17.00; 19 settembre ore 9.30-16.30;
20 settembre ore 9.30-13.00
Cerimonia di premiazione 21 settembre 2015 ore 10.00-12.45
Conferenza stampa 21 settembre 2015 – ore 13.00-13.30
seguirà lunch per la stampa
PER ACCREDITARSI tel 3389282504 – email cinziaboschiero@gmail.com
Il Concorso dell’Unione europea per i giovani scienziati è giunto alla sua 27°edizione e Milano ospita per la seconda volta dopo il 1997 la prestigiosa finale. “Vengono esposti i lavori, prototipi, ricerche di ben 103 progetti, tutti estremamente interessanti ed anche utili , come ad esempio, un bidone che divide da solo i rifiuti, ” dice Alberto Pieri, Segretario Generale della FAST- Federazione delle Associazioni Scientifiche e tecniche, che organizza questo evento per la Direzione Generale Ricerca della Commissione europea, ”I selezionati sono 169 studenti delle superiori, vincitori dei primi premi nelle competizioni nazionali in 39 Paesi dei cinque continenti”. I premi variano: settemila euro per i 3 migliori progetti; cinquemila euro per i 3 secondi; 3500 euro per i terzi classificati. Cinque altri premi elargiti da enti partner e sponsor di importo dai mille ai duemila euro ciascuno ed oltre una decina di riconoscimenti con la possibilità di partecipare, spesati, a internships internazionali, tra le quali l’ESA (European Space Agency) e il Cern, legati oramai da anni a questa iniziativa della Commissione europea e che collaborano, in rete, per fare circolare nel mondo questi giovani geni : un modo per consentire loro di crescere, di confrontarsi all’estero e di vincere ulteriori riconoscimenti per il loro impegno di innovazione scientifica e tecnologica.
“In occasione della finale europea”, dice Alberto Pieri,”abbiamo anche studenti e progetti da Paesi extraeuropei; per questo gli Stati rappresentati sono ben 39, di cui 24 dell’Unione europea (non partecipano Croazia, Grecia, Olanda e Romania)”. Gli altri Stati sono: Bielorussia, Georgia, Islanda, Norvegia, Russia, Svizzera e Ucraina; completano il quadro, studenti da Stati Uniti, Nuova Zelanda, Cina, Corea del Sud, Israele, Turchia, India, Tailandia.
“Questo concorso” spiega il presidente FAST Stefano Rossini, “è il più importante per i giovani di età compresa tra i 14 e i 20 anni ed è voluto sia dal Parlamento europeo, che dalla Commissione europea e dal Consiglio. La manifestazione è collegata con viaggi premio di partecipazione ad altri concorsi internazionali. Inoltre il prestigio dell’evento è riconosciuto anche in Italia con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica; il patrocinio di Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministero istruzione università e ricerca, Regione Lombardia, Comune di Milano, Fondazione Cariplo, Expo Progetto scuola”.
Cofinanziano la manifestazione o erogano servizi: Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, Comune di Milano, Aica, A2A, Finmeccanica, Gruppo Sol, Salvetti Foundation. Altre organizzazioni quali Università Milano Bicocca Fondazione Bruno Kessler di Trento, e Iit di Genova mettono a disposizione periodi di stage per i giovani eccellenti.
I FINALISTI ITALIANI
Alla finale europea di Milano sono in lizza e rappresentano l’Italia questi studenti :
“BOpHIS: BOa per la misura del pH mediante tecnologia ISFET”
di Thomas Alt, Alessandro Roccaforte, Sofia Srebotuyak
dell’ ISIS A. Malignani di Udine
ll progetto si articola in due parti: una elettronica-informatica di progettazione e realizzazione
di una boa oceanografica per il monitoraggio continuo del pH delle acque costiere,
i cui costi e prestazioni sono decisamente più competitivi di quelle presenti attualmente
sul mercato, e l’altra biologica per il controllo dello stato di ‘’salute’’ del mare e della biodiversità
mediante il campionamento dei coccolitoforidi, bioindicatori ideali che rilevano in
tempo reale variazioni del pH anche di poche unità.
La parte di progettazione ha visto l’utilizzo di particolari sensori chiamati ISFET, che forniscono
in uscita una tensione positiva o negativa a seconda del pH dell’acqua con cui sono a
contatto. I sensori sono posti in 2 piccoli serbatoi, uno con acqua a pH neutro mentre l’altro viene riempito
con acqua marina e svuotato ciclicamente, usando una pompa peristaltica.
Dalle misure del pH dell’acqua contenuta in questi due serbatoi si può ricavare per differenza
il pH, sotto forma di tensione. Quest’ultima viene amplificata mediante appositi circuiti elettronici e letti da un microcontrollore, il quale comanda anche la pompa.
L’alimentazione è fornita da un sistema fotovoltaico che garantisce energia alla boa per decenni.
Il microcontrollore inoltre invia i dati usando una SIM M2M, anche in presenza di scarsa copertura
del segnale, ad un server. Mediante una pagina web si può comandare la boa, mentre i dati possono essere letti, visualizzati su un grafico e scaricati in un foglio elettronico.
“Metals-Catchers”
di Alvaro Maggio
dell’ IIS Q. Ennio di Gallipoli (LE)
Alcuni metalli pesanti, che dovrebbero essere presenti in traccia in natura, hanno ormai raggiunto
soglie critiche di tossicità per flora, fauna e l’uomo stesso. Emessi da varie sorgenti
diffuse e puntiformi finiscono nel suolo e nelle falde acquifere e, senza accorgercene, li
ritroviamo sulle nostre tavole ben mimetizzati nei cibi di cui ci nutriamo. Entrati così nella
catena alimentare si accumulano in tessuti ed organi provocando gravissime patologie. I
dispositivi Metals-Catchers realizzati, tubi filtranti e cialde, si propongono proprio quale soluzione
efficace ed economica al problema della potabilizzazione delle acque contaminate.
Dopo aver studiato la composizione chimica e la tipizzazione delle pectine di varie bucce (frutta
e ortaggi), Alvaro pensa di poter sfruttare i gruppi carichi negativamente per “sequestrare”
i cationi metallici presenti nell’acqua. Realizza così particolari dispositivi che, grazie
a polveri di precisa granulometria, si dimostrano in grado di: a) ripulire l’acqua destinata
sia all’irrigazione sia all’uso domestico, evitando così il bioaccumulo; b) consentire la trasformazione
dello scarto alimentare in una vera e propria risorsa e il suo riutilizzo, circa 9
volte, senza che perda efficacia; c) evitare il pretrattamento chimico dei metodi tradizionali
eliminando così l’impatto ambientale aggiuntivo; d) essere adoperati su larga scala e a
basso costo. È allo studio eventuale processo di desorbimento che permetta di recuperare
i metalli dalle bucce ormai esauste, così da permettere il loro smaltimento direttamente
in discarica.
“iBin: bidone intelligente per la differenziazione dei rifiuti”
di Davide Carboni e Alessandro Carra
dell’ IIS Volterra-Elia di Ancona
Gli studenti hanno realizzato un bidone automatizzato per il conferimento differenziato dei rifiuti, con
interfaccia audiovisiva con uno o più LED colorati o schermo alfanumerico e/o grafico,
e con un eventuale sintetizzatore vocale e/o riproduttore audio per facilitare il riconoscimento
degli oggetti per le persone anziane, portatori di handicap e per qualsiasi altro
utente. Il bidone monta una giostrina interna motorizzata portacontenitori per rifiuti di
tipologia separata, con riconoscimento automatico dello scarto introdotto tramite serie di
sensori e microcontrollore ed alimentato autonomamente da batteria ricaricata da pannello
fotovoltaico o rete elettrica.
Il progetto è una innovazione nel campo della raccolta differenziata dei rifiuti, rispettando
l’ambiente, avendo attenzione alle persone anziane e ai portatori di handicap, per un corretto
riciclo degli scarti e risparmio da parte delle attività commerciali, private, pubbliche.
“Partizione degli assimilati e miglioramento della qualità della produzione delle piante: utilizzo di un tracciante fluorescente”
di Fabio Bronzin, Matteo Cividino, Lorenzo Marano
dell’ ISIS A. Malignani di Udine
Scopo del progetto, presentato nella categoria Expo Food, è lo studio del sistema floematico delle piante utilizzando un tracciante,
denominato CFDA-SE, e dimostrare la sua versatilità di impiego in diverse specie. Come
caso di studio viene utilizzato il Prunus avium o ciliegio dolce, in quanto dalla letteratura
è stata appurata l’assenza di una sperimentazione sul sistema floematico di caricamentoscaricamento
degli zuccheri per questa pianta. La scelta è stata influenzata anche dal fatto
che in Friuli Venezia Giulia, dove vivono gli studenti, l’attività primaria si basa principalmente
sull’agricoltura, dove particolare interesse è rivolto alla coltura di mais e piante da
frutto quali il ciliegio.
Il lavoro è un’importante innovazione nel campo delle scienze ambientali in quanto, grazie agli
esperimenti condotti, viene dimostrato che lo scaricamento nel Prunus avium avviene per
via apoplastica. Mai prima d’ora era stato effettuato uno studio su tale pianta: pertanto il
contributo di Fabio, Lorenzo e Matteo rappresenta un punto di partenza per lo sviluppo di
successive ricerche nell’ambito del caricamento-scaricamento degli zuccheri.
L’altro aspetto innovativo è il metodo per incrementare la produzione di zuccheri: tipo di potatura,
disposizione in filari, nonché utilizzo di teli riflettenti diamantati per migliorare la
produzione ed esaltarne le qualità (aspetto, aroma, sapore e conservazione).
ALCUNI DATI
Le ricerche e i prototipi realizzati dai giovani neo Archimede riguardano molteplici settori scientifici tra cui ambiente, biologia, chimica, energia, materiali, matematica, medicina, fisica, scienze sociali, tecnologie informatiche. Quest’anno, grazie anche alla contestualità con Expo, si aggiunge il comparto “Alimentazione”, che raggruppa i progetti legati alla tematica dell’Esposizione universale “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. E proprio questo comparto vede la presenza più significativa: 17 lavori realizzati da 31 finalisti. Seguono fisica con 13 contributi e 20 autori; chimica è a quota 11 con 20 giovani; hanno 10 stand ciascuno: biologia con 23 finalisti, energia con 19. Poi è il turno di ambiente e matematica con 9 lavori e rispettivamente 13 e 11 finalisti; a quota 8 ci sono medicina e tecnologie informatiche, entrambe con 11 ragazzi; scienze sociali raccolgono 5 proposte fatte da 7 autori. Conclude la graduatoria a quota 3 con 6 partecipanti il tema dei materiali.
Gli stand singoli sono 50; quelli realizzati in gruppo di due sono 37 e 15 sono i lavori presentati da gruppi di tre studenti. Tutta internazionale anche la giuria, composta come da tradizione da 19 esperti indipendenti; a questi nel 2015 se ne aggiungono altri 3 per la tematica legata all’Expo. La presidenza è affidata all’italiana Lina Tomasella dell’Osservatorio astronomico di Asiago, vincitrice nella prima edizione del 1989 a Bruxelles. Gli altri componenti provengono da 19 paesi. Francia, Germania e Italia hanno due delegati ciascuno.
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