L’indicatore di parità di genere è il risultato di tre anni di lavoro e del contributo di varie persone.
Gli autori principali dei risultati principali, del rap- porto e del profilo dei paesi sono: Laura de Bonfils, dott.ssa Anne Laure Humbert, dott.ssa Viginta Ivaškaite-Tamošiune, dott.ssa Anna Rita Manca, Ligia Nobrega, dott.ssa Jolanta Reingarde, dott.ssa Irene Riobóo Lestón. Un ringraziamento particolare è rivolto a Cristina Alvarez Pascual per il suo prezioso contri- buto ai risultati principali e ad altre colleghe e colle- ghi dell’Istituto europeo per la parità di genere per il loro contributo intellettuale, supporto amministrativo ed incoraggiamento.
Questo lavoro si basa sullo studio iniziale per lo svi- luppo di una struttura di base di un indicatore euro- peo per la parità di genere sviluppato per EIGE dalla prof.ssa dott.ssa Janneke Plantenga, prof.ssa dott.ssa Colette Fagan, prof.ssa dott.ssa Friederike Maier e dott.ssa Chantal Remery. Importanti contributi all’Indi- catore di parità di genere sono riconosciuti alla prof.ssa dott.ssa Eileen Drew, dott. Maris Goldmanis, Eva Heckl e dott.ssa Irene Pimminger. Una speciale gratitudine va alla dott.ssa Michaela Saisana del Centro comune di ricerca dell’Unione europea in Ispra e a Linda Laura Sabbadini dell’ISTAT.
La costruzione dell’indicatore di parità di genere ha beneficiato ampiamente dei consigli di esperti del gruppo di lavoro per l’indicatore di parità di genere dell’EIGE, della sua presidente e di altri esperti esterni; del consiglio di amministrazione e del forum di esperti dell’EIGE. Questi ringraziamenti vanno estesi anche alla Commissione europea, in particolare alla dire- zione generale Giustizia (DG Giustizia), ad Eurostat ed al Centro comune di ricerca. Si ringraziano anche l’A- genzia dell’Unione europea per i diritti fondamen- tali (FRA), la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e lavoro (Eurofound), gli istituti nazionali di statistica, la Lobby europea delle donne, le parti sociali (la Confederazione europea dei sindacati e BusinessEurope) e diverse organizzazioni internazionali (OIL, UNECE, OCSE, Forum economico mondiale, Social Watch). L’Istituto europeo per la parità di genere è grato a molte altre persone ed istitituzioni che hanno for- nito un valido contributo e supporto alla costruzione dell’indicatore per la parità di genere.
A metà strada verso l’uguaglianza
L’uguaglianza tra donne e uomini rappresenta un valore fondamentale dell’Unione europea (UE) ed è vitale per la sua crescita economica e sociale. Per poter raggiungere gli obiettivi fissati dall’UE nella stra- tegia per la crescita Europa 2020, far fronte alle attuali sfide economiche e sociali, assicurare giustizia sociale e garantire uno sviluppo intelligente e sostenibile è necessario porre l’uguaglianza di genere al centro del dibattito politico in Europa.
Questa pubblicazione riepiloga in maniera chiara i principali risultati delle attività svolte dall’istituto negli scorsi tre anni in relazione all’indice sull’ugua- glianza di genere, uno strumento che misura schema- ticamente l’uguaglianza di genere. Sono orgogliosa di poter affermare che si tratta dell’unico indice in grado di fornire una mappa globale delle differenze nei risul- tati tra donne e uomini a livello individuale nell’UE e negli Stati membri. L’indice viene utilizzato a sostegno dei processi decisionali basati su evidenze concrete e dà indicazioni sulle priorità politiche da riordinare per accelerare il cammino verso l’uguaglianza di genere in Europa.
L’indice consente di presentare sia i punteggi relativi a ciascuno Stato membro sia una media al livello dell’UE, così da permettere una valutazione dettagliata dei pro- gressi compiuti dall’Unione europea e dagli Stati mem- bri in materia di uguaglianza di genere in ciascuno dei domini critici esaminati e all’interno dell’agenda politica dell’UE. Con un punteggio medio pari a 54,0 (dove 1 sta per nessuna uguaglianza e 100 per una piena uguaglianza di genere), l’Unione europea si trova quindi soltanto a metà di un percorso che dovrebbe portare alla creazione di una società fondata sull’ugua- glianza di genere. Nonostante 50 anni di politiche e interventi a livello europeo, gli Stati membri non sono ancora riusciti a colmare le differenze di genere.
I risultati ottenuti mostrano che le maggiori divergenze sono visibili nel dominio del potere, con un punteggio medio a livello dell’UE pari soltanto a 38,0. Il secondo dominio in cui si ha un divario maggiore è quello del tempo. Questo dominio è contrassegnato da enormi differenze tra donne e uomini per quanto concerne il tempo trascorso nello svolgimento di attività assisten- ziali e domestiche non remunerate, con una media di 38,8 a livello dell’UE. Va notato inoltre che il campo della violenza è completamente vuoto; pertanto, tutti i responsabili delle politiche a livello di UE e di singoli Stati membri sono invitati a garantire la raccolta di dati comparabili a sostegno della lotta contro la violenza di genere.
Per conto dell’istituto e della sua squadra di lavoro desidero ringraziare tutte le istituzioni e gli esperti che hanno contribuito alla creazione dell’indice sull’ugua- glianza di genere, in particolare la Commissione euro- pea (direzione generale Giustizia, Eurostat e Centro comune di ricerca), Eurofound, l’Organizzazione inter- nazionale del lavoro, la Lobby europea delle donne, il consiglio di amministrazione, il foro degli esperti e il gruppo di lavoro sull’indice sull’uguaglianza di genere dell’EIGE nonché i colleghi dell’EIGE. Siamo lieti che l’indice rappresenti uno stimolo per un dibattito di più ampio respiro sulle sfide poste dall’uguaglianza di genere e contribuisca a rendere l’uguaglianza tra donne e uomini in Europa una realtà tangibile per tutti. Poiché l’istituto prevede aggiornamenti dell’in- dice ogni due anni, nel 2015 auspichiamo di potervi offrire un volume ancora più corposo di analisi e dati per monitorare i progressi compiuti nel campo dell’u- guaglianza di genere nell’UE.
Virginija Langbakk Direttrice dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE)