1.- Sensibilizzare a tutti i livelli le politiche di gender mainstreaming, incoraggiare, supportare e accompagnare attivamente la ricerca di soluzioni per risolvere il problema della disoccupazione femminile, favorire l’integrazione delle donne, aumentare e sostenere la presenza femminile in tutte le sfere della società;
2. Ripensare il lavoro in un'ottica più “intelligente”, mettere in discussione i tradizionali vincoli legati a luogo e orario di lavoro lasciando alle donne maggiore autonomia nel definire le modalità di lavoro a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati;
3. Eliminare la discriminazione nella valutazione del merito e migliorare i criteri di selezione dei profili professionali per l’inserimento delle donne nel mercato del lavoro e ai fini delle progressioni di carriera;
4. Costruire politiche efficaci di contrasto alla violenza maschile sulle donne, implementare piani di azione contro la tratta e lo sfruttamento di esseri umani, attivare risorse adeguate per finanziare interventi pluriennali sistematici per la protezione e l'integrazione sociale delle vittime;
5. Diffondere a tutti i livelli la medicina di genere;
6. Contrastare i matrimoni precoci e forzati.
7. Favorire e incoraggiare la presenza di donne in posizioni di leadership, raggiungere posizioni top senza cambiare l’identità dell’essere donna, dando il via ad una profonda rivoluzione culturale;
8. Incentivare il lavoro e l’aggregazione delle giovani donne;
9. Costruire una nuova economia al femminile, immaginare un nuovo modello di sviluppo sostenibile centrato sui principi e i valori; ridare lavoro alle donne e togliere dall’invisibilità il loro lavoro, eliminare le disparità salariali, riconoscere che la nuova imprenditoria femminile è uno dei segnali più promettenti di un nuovo ciclo di sviluppo che va sostenuto, con incentivi e finanziamenti soprattutto per chi guarda ai mercati internazionali e chi crea impresa nei settori più vitali quali il turismo sostenibile e di qualità, l’enogastronomia, la blue economy, l’industria del benessere, l’agricoltura biologica e l’artigianato, dal tradizionale al digitale e ambiti per i quali c’è domanda e si crea lavoro, ridare dignità al lavoro delle contadine e costruire piccole economie locali fondate su una agricoltura di sussistenza e familiare che rispetti la terra e la biodiversità;
10. Creare opportunità per lo sviluppo di nuovi spazi per la conoscenza della scienza promuovendo ecosistemi dell'innovazione di genere;
11. Identificare e costruire le statistiche, indicatori e metodi per la raccolta di dati disaggregati per sesso;
12. Educare al rispetto, all’accettazione dell’altro/a, all’affettività a partire dall’asilo per innescare la propensione al cambiamento, cancellare pregiudizi e stereotipi di genere e culturali;
13. Adottare provvedimenti anche locali per introdurre la democrazia sostanziale e paritaria anche negli organismi non elettivi della pubblica amministrazione;
14. Attivare vere azioni di integrazione che mettano al centro come valore,le necessità,i desideri, le differenze;
15. Imparare e insegnare a leggere le immagini e le parole nel rispetto del corpo delle donne;
16. Ricostruire le Città e i Paesi paesi vivibili, sostenibili,accessibili, sicuri, flessibili, aperti, solidali, capaci di accogliere e prendere le forme, le misure, i linguaggi, i colori delle donne, mettendo al centro il rispetto, partendo dall'esperienza, sperimentando nuove pratiche partendo dalla conoscenza,per “vivere meglio insieme”,per “connettersi” in luoghi più consapevoli.
OGGETTO: Adozione de “Le Città delle Donne “, Stati generali delle Donne – Principi e obiettivi.
IL CONSIGLIO / LA GIUNTA COMUNALE
oppure
Il Presidente/la Presidente dell'Associazione….
PREMESSO che :
– la Costituzione della Repubblica Italiana, e in particolare gli articoli 3, 37, 51 e 117;
– il D. Lgs. 30 marzo 2001 n. 165 “Testo unico sul Pubblico impiego” con le modifiche e integrazioni del D.lgs. 27 ottobre 2009 n.150;
– il D.lgs. 26 marzo 2001 n. 151 “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’art. 15 della L. 8 marzo 2000, n.53”;
– la Direttiva n. 2006/54/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5/7/2006 riguardante l’attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e di impiego;
– il D. Lgs. 11 aprile 2006 n.198 “Codice delle Pari Opportunità tra uomo e donna, a norma dell’art. 6 della legge 28 novembre 2005, n.246”;
– la Direttiva sulle misure per attuare la parità e le Pari Opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche, del 23 maggio 2007, sottoscritta dai Ministri per la Pubblica Amministrazione e Innovazione e per le Pari Opportunità, pubblicata in G.U. il 27 luglio 2007;
– il D. Lgs. 25 gennaio 2010 n. 5/2010 – Attuazione della direttiva 2006/54/CE relativa al principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego;
– il Programma di azioni per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro “Italia 2020”, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Presidenza Consiglio dei Ministri – Ministro per le Pari Opportunità, dicembre 2009;
– la Comunicazione della Commissione “Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”, 3 marzo 2010;
– la Legge 23 novembre 2012, n. 215. Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali. Disposizioni in materia di pari opportunità nella composizione delle commissioni di concorso nelle pubbliche amministrazioni. (12G0237) (GU n.288 del 11-12-2012 );
– considerata la sottoscrizione da parte dell'Italia della Convenzione di Istanbul e l’autorizzazione, del 27 settembre 2012, da parte del Parlamento alla ratifica che ha portato alla legge n. 77/2013;
in un combinato disposto promuovono e sanciscono la parità e la pari opportunità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e di impiego e il contrasto della violenza di genere in quanto violazione dei diritti umani e forma di discriminazione contro le donne;
VALUTATO che:
– le disparità legate al genere hanno conseguenze dirette sulla coesione economica e sociale, sulla crescita sostenibile e la competitività, nonché sulle sfide demografiche;
– la Commissione sottolinea l’impegno a favore della parità tra donne e uomini, in Europa e nel mondo, finalizzato ad attuare azioni positive in vari campi d’azione;
EVIDENZIATO che detti campi di azione possono essere così sintetizzati:
– l’autonomia economica, raggiungibile lottando contro le discriminazioni, gli stereotipi nell’educazione, la segregazione del mercato del lavoro, la precarietà delle condizioni occupazionali, il lavoro part-time involontario e lo squilibrio nella suddivisione dei compiti di assistenza tra donne e uomini;
– la rappresentazione di donne nei processi decisionali e nelle posizioni di potere, ove le donne continuano ad essere sottorappresentate rispetto agli uomini, sia nel settore pubblico che privato;
– Il rispetto della dignità e dell’integrità delle donne, ma anche la fine della violenza basata sul genere, comprese le prassi nocive dettate dalle consuetudini o dalle tradizioni;
– l’azione oltre i confini dell’UE in materia di parità tra donne e uomini, che permetterà di sostenere lo sviluppo di società sostenibili e democratiche;
RILEVATO che occorre a qualsiasi livelli istituzionale e umano impegnarsi a garantire la completa realizzazione delle potenzialità delle donne e il pieno impiego delle loro competenze, facilitando una migliore distribuzione dei generi sul mercato del lavoro e permettendo più lavori di qualità per le donne e colmare le differenze di retribuzione;
RISCONTRATO, altresì, doveroso agire per una più equa rappresentanze delle donne in tutti i settori della vita pubblica, salvaguardandone dignità e integrità ad iniziare dalla disparità di accesso all’assistenza sanitaria, sradicando qualsiasi forma di violenza basata sul genere;
OSSERVATO, infine, che occorre anche impegnarsi a diffondere la parità tra donne e uomini nel quadro di possibili relazioni con soggetti provenienti da paesi terzi e qui residenti;
CONSIDERATO che nell’ambito degli appuntamenti di Expo 2015 a Matera 2019, verso il Mediterraneo, a cura degli Stati Generali delle Donne e del partenariato pubblico privato, nazionale ed internazionale, sono state approfondite le tematiche che ruotano intorno a quesiti quali quelli di come rendere le città più vivibili e sostenibili, migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle cittadine, salvaguardare il Pianeta, contrastare i cambiamenti climatici attraverso un miglioramento e un cambiamento degli stili di vita, tutelare la Madre Terra e i nostri territori, nutrire il Pianeta, creare energie per la vita, sfamare una crescente popolazione, creare un modello sostenibile di sviluppo, creare le condizioni di nuovo lavoro per le donne, sostenere le imprese femminili, volano per un reale sviluppo del nostro Paese. In queste attività le città svolgono un ruolo fondamentale per una vera rinascita di processi di cittadinanza attiva e di reale protagonismo delle donne per realizzare una democrazia paritaria sostanziale;
CONSIDERATO ancora che tutte le indagini dimostrano come porre maggiori risorse nelle mani delle donne, che siano madri, contadine, insegnanti o imprenditrici, si rivela la soluzione per costruire un futuro migliore libero da denutrizione, malnutrizione e spreco;
OSSERVATO che conseguentemente la costruzione della Rete delle Città delle Donne quale percorso interattivo iniziato a Roma con gli Stati Generali delle Donne, proseguito a Milano in Expo 2015, continuato a Matera 2019 e che continuerà verso Fiume2020, Trieste2020, Parma 2020, coinvolge le donne di tutto il mondo per raggiungere gli obiettivi di cui sopra in tutte le sfaccettature che formano la rete delle Città delle Donne ;
RITENUTO, pertanto, politicamente etico e umanamente doveroso recepire e adottare, anche per questo Comune (e/o Ente e/o Associazione) ________________________, il documento denominato “Le Città delle Donne “, Stati generali delle Donne – Principi e obiettivi per contribuire alla diffusione delle politiche di parità e di pari opportunità in tutte le città e Comuni;
ACQUISITI i pareri resi ai sensi dell’art.49 del Tuel 18.08.2000, n. 267;
Ad unanimità di voti, legalmente resi e verificati;
D E L I B E R A
– di adottare la “Le Città delle Donne “, Stati generali delle Donne – Principi e obiettivi quale dichiarazione di intenti per la diffusione di una cultura di politiche delle risorse umane inclusive, libere da discriminazioni e pregiudizi, capaci di valorizzare i talenti in tutta la loro diversità e realizzare azioni positive per dare concretezza agli intenti qui espressi;
– di evidenziare gli obiettivi perseguiti come di seguito in breve riportati:
1.- Sensibilizzare a tutti i livelli le politiche di gender mainstreaming, incoraggiare, supportare e accompagnare attivamente la ricerca di soluzioni per risolvere il problema della disoccupazione femminile, favorire l’integrazione delle donne, aumentare e sostenere la presenza femminile in tutte le sfere della società;
2. Ripensare il lavoro in un'ottica più “intelligente”, mettere in discussione i tradizionali vincoli legati a luogo e orario di lavoro lasciando alle donne maggiore autonomia nel definire le modalità di lavoro a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati;
3. Eliminare la discriminazione nella valutazione del merito e migliorare i criteri di selezione dei profili professionali per l’inserimento delle donne nel mercato del lavoro e ai fini delle progressioni di carriera;
4. Costruire politiche efficaci di contrasto alla violenza maschile sulle donne, implementare piani di azione contro la tratta e lo sfruttamento di esseri umani, attivare risorse adeguate per finanziare interventi pluriennali sistematici per la protezione e l'integrazione sociale delle vittime;
5. Diffondere a tutti i livelli la medicina di genere;
6. Contrastare i matrimoni precoci e forzati.
7. Favorire e incoraggiare la presenza di donne in posizioni di leadership, raggiungere posizioni top senza cambiare l’identità dell’essere donna, dando il via ad una profonda rivoluzione culturale;
8. Incentivare il lavoro e l’aggregazione delle giovani donne;
9. Costruire una nuova economia al femminile, immaginare un nuovo modello di sviluppo sostenibile centrato sui principi e i valori; ridare lavoro alle donne e togliere dall’invisibilità il loro lavoro, eliminare le disparità salariali, riconoscere che la nuova imprenditoria femminile è uno dei segnali più promettenti di un nuovo ciclo di sviluppo che va sostenuto, con incentivi e finanziamenti soprattutto per chi guarda ai mercati internazionali e chi crea impresa nei settori più vitali quali il turismo sostenibile e di qualità, l’enogastronomia, la blue economy, l’industria del benessere, l’agricoltura biologica e l’artigianato, dal tradizionale al digitale e ambiti per i quali c’è domanda e si crea lavoro, ridare dignità al lavoro delle contadine e costruire piccole economie locali fondate su una agricoltura di sussistenza e familiare che rispetti la terra e la biodiversità;
10. Creare opportunità per lo sviluppo di nuovi spazi per la conoscenza della scienza promuovendo ecosistemi dell'innovazione di genere;
11. Identificare e costruire le statistiche, indicatori e metodi per la raccolta di dati disaggregati per sesso;
12. Educare al rispetto, all’accettazione dell’altro/a, all’affettività a partire dall’asilo per innescare la propensione al cambiamento, cancellare pregiudizi e stereotipi di genere e culturali;
13. Adottare provvedimenti anche locali per introdurre la democrazia sostanziale e paritaria anche negli organismi non elettivi della pubblica amministrazione;
14. Attivare vere azioni di integrazione che mettano al centro come valore,le necessità,i desideri, le differenze;
15. Imparare e insegnare a leggere le immagini e le parole nel rispetto del corpo delle donne;
16. Ricostruire le Città e i Paesi paesi vivibili, sostenibili,accessibili, sicuri, flessibili, aperti, solidali, capaci di accogliere e prendere le forme, le misure, i linguaggi, i colori delle donne, mettendo al centro il rispetto, partendo dall'esperienza, sperimentando nuove pratiche partendo dalla conoscenza,per “vivere meglio insieme”,per “connettersi” in luoghi più consapevoli;
– di impegnarsi a promuovere detti valori contenuti nel documento “Le Città delle Donne “, Stati generali delle Donne – Principi e obiettivi nel territorio comunale;
– di autorizzare l’Assessore, ____________________ , a sottoscrivere documenti d’intesa per ……………………………………………………………….. ;
– di rendere la presente immediatamente eseguibile con separata votazione unanime, ai sensi e per gli effetti dell’art. 134, co. 4, del Tuel n. 267/2000.