Tutti gli esseri umani avvertono il bisogno di condividere l'esistenza con altre persone, per questo si instaurano legami non solo sentimentali, ma anche di amicizia o semplicemente di conoscenza. A volte capita di perdere le amicizie, non le vere ma quelle conoscenze amichevoli che spesso chiamiamo amicizie ma no lo sono.
La causa? Offese inconsapevoli. Non si tratta di offese classiche come quando si manca in qualcosa e si può facilmente perdonare, ma di un altro tipo di offese, quelle causate da un'analisi, a volte dura e intransigente, di un comportamento di una conoscente.
Ecco un esempio: mentre chiacchieriamo con un nostra “amica”, accenniamo che stiamo cercando uno zerbino per l’uscio di casa nostra che, per esigenze condominiali, deve essere di un determinato colore e di una precisa misura. La nostra conoscente si offre immediatamente di acquistarcelo visto che sa in quale negozio rivolgersi. Dopo questo discorso, passano i giorni e le settimane, ma dello zerbino nemmeno l’ombra.
Se lasciamo cadere il discorso considerandolo come un semplice e banale interloquire, tutto scivola liscio, ma se iniziamo a chiedere notizie del fantomatico zerbino la nostra conoscente inizia a sentirsi a disagio: le stiamo facendo notare che parla senza pensare e che promette, peraltro senza che gli avessimo chiesto nulla, e non mantiene. L'abbiamo messa in crisi: lei si rende conto di aver fatto una brutta figura e non lo tollera, così quasi sicuramente non si farà più viva.
Ci sarà capitato qualcosa di simile, è vero? Fuori dal caso singolo, se siamo persone abituate a mantenere la parola data, facciamo fatica a comprendere frasi tipo “ci vediamo” o “ti chiamo” senza poi veder mantenuto l'impegno preso da parte di chi ha promesso.
Suggerimento: per non incappare in inutili delusioni, prendiamo meno in parola le esternazioni di chi non conosciamo bene e così avremo fatto il primo passo per iniziare a distinguere tra i veri amici amici dai semplici conoscenti.