Leggo su Optimalia.com un articolo di Grazia Sambruna che mette in luce un argomento molto interessante: Lady Gaga, la celebre cantante, ha postato una lettera aperta sul sito della Born This Way Foundation, l’associazione da lei fondata per aiutare ragazze e ragazzi in difficoltà. Tutto ha avuto inizio da quando, a diciannove anni, la giovane Stefani Joanne Angelina Germanotta, vero nome della cantante, subì una violenza sessuale.
Il suo problema, in termini tecnici, sarebbe un Disturbo da stress postraumatico capace di bloccare in certi momenti la sua vita anche nelle piccole e semplici attività quotidiane. Detto semplicemente: sono i pesanti postumi difficili da superare dopo un evento traumatico, un fatto come la violenza provoca un choc pesante che condiziona la persona e la sua vita soprattutto a livello mentale.
“Sto praticando varie metodologie di psicoterapia e sto prendendo dei farmaci prescritti dal mio psichiatra. In ogni caso, credo profondamente che la medicina più economica e forse addirittura la migliore sia la parola, le parole. Parole gentili…Parole positive..parole che possano aiutare persone che si vergognano di loro stesse e della loro invisibile malattia, al fine di renderle libere”, un brano molto toccante e di una verità incontrovertibile.
Ciò che mi colpisce profondamente è il suo dare peso al valore delle parole che sanno essere una vera terapia, così come possono trasformarsi in un veleno mortale se, come affermava Gorgia da Lentini nel V secolo a.C., sono utilizzate in dosi errate. Le parole sono una medicina potente (un farmakon) se scelte accuratamente e a seconda del bisogno in misura adeguata possono guarirci. La parola, la nostra risorsa tipicamente umana, sa diventare la soluzione dei nostri conflitti, una terapia per l'anima a volte appesantita, sottomessa, dilaniata dalle contingenze non sempre favorevoli dell'esistenza.
Mara Giovanna Farina