Nella prepagata di Poste la misura di sostegno e reinserimento. Incentivi a chi assume. Quiescenza da 62 anni di età e 38 di contributi. Ritiro anticipato. Riscatto di buchi nei versamenti e laurea – Decreto, 18 gennaio 2019
Diventano realtà il reddito di cittadinanza e le pensioni a quota cento nel “decretone” approvato dal Consiglio dei ministri che contiene anche misure per l’Ape sociale, la pace contributiva e il Tfs anticipato per gli statali.
Requisiti Rdc
Oltre a integrare i redditi familiari il Rdc è una misura di reinserimento nel mondo del lavoro per chi si trova al di sotto della soglia di povertà assoluta. Quali sono i requisiti? Essere cittadini italiani, europei o lungo soggiornanti e risiedere in Italia da almeno dieci anni, dei quali gli ultimi due in via continuativa; Isee inferiore a 9.360 euro annui; patrimonio immobiliare diverso dalla prima casa fino ai 30 mila euro annui; patrimonio finanziario non superiore a 6 mila euro che può arrivare fino a 20 mila per le famiglie con persone disabili. Requisiti verificati dall’Inps. In soldoni: una persona che vive da sola ottiene fino a 780 euro al mese, che salgono a 1.180 per una famiglia composta da due adulti e due figli minorenni.
Offerte di lavoro
Tutte le persone abili al lavoro che vogliono l’integrazione al reddito, che dura diciotto mesi, devono firmare il patto per l’occupazione e la formazione. Entro i primi dodici mesi, la prima offerta di lavoro potrà arrivare nel raggio di 100 chilometri o 100 minuti di viaggio. Se la proposta è rifiutata, la seconda potrà arrivare nel raggio di 250 chilometri. In caso di ulteriore diniego la terza potrà pervenire da tutta Italia. Dopo il primo anno anche la prima offerta potrà arrivare fino a 250 chilometri, mentre la terza potrà arrivare da tutto il territorio nazionale. Dopo i diciotto mesi proposte autorizzate da tutto il Paese. Il sussidio è erogato con una carte prepagata di Poste Italiane: si può chiedere all’ufficio postale o in via telematica oppure al Caf.
Formazione e reinserimento
Il centro per l’impiego contatta il beneficiario per individuare il percorso di formazione o reinserimento. È prevista la decadenza per chi non partecipa alle iniziative di qualificazione o ai progetti utili per la comunità predisposti dai Comuni. Chi fornisce dati falsi rischia il carcere da due a sei anni. Incentivi alle imprese che assumono chi fruisce del Rdc: l’azienda ottiene un bonus pari a diciotto mensilità al netto di quelle già incassate dal beneficiario. Scatta la pensione di cittadinanza per chi ha: Isee familiare inferiore a 9.360 euro l’anno; patrimonio immobiliare diverso dalla prima casa non superiore ai 30 mila euro; patrimonio finanziario inferiore a 6 mila euro, 8 mila se si è in coppia.
Ricambio generazionale
Passiamo a quota 100. Si va in pensione da 62 anni di età e 38 anni di versamenti contributivi. Sarà possibile ritirarsi dal lavoro dal primo aprile per i lavoratori privati che hanno raggiunto i requisiti entro il 31 dicembre 2018 e dal primo agosto per i lavoratori pubblici che li hanno maturati all’entrata in vigore del decreto. Quiescenza dal primo settembre per i lavoratori della scuola. Possibile cumulare i contributi di più gestioni. No al cumulo fra pensione e redditi da lavoro dipendente o autonomo, sì con redditi occasionali fino a 5 mila euro. Preavviso di sei mesi per i dipendenti pubblici. Arriva il fondo bilaterale per il ricambio generazionale: si può andare in pensione tre anni prima di quota 100 a patto che ci sia una corrispondente assunzione.
Ritiro anticipato
Possibile andare in pensione in anticipo con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. Maturati i requisiti, gli assicurati percepiscono il trattamento dopo tre mesi. Con Opzione Donna quiescenza per le lavoratrici a 58 anni per le dipendenti e a 59 per le autonome con almeno 35 anni di contributi. Ai lavoratori precoci non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita: possono ritirarsi con 41 anni di contributi.
Indennità e incentivi
Veniamo all’Ape sociale. L’indennità sostitutiva è prevista per il 2019 fino al raggiungimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia. I requisiti? Almeno 63 anni di età e per i contributi 30 o 36 anni, a seconda dei casi, con bonus per le lavoratrici di un anno per figlio (fino a due). La pace contributiva offre la facoltà di riscattare periodi di buco contributivo fino a cinque anni per il periodo 2019-2021. Sì al riscatto del periodo di laurea a condizioni agevolate entro i 45 anni. L’incentivo consiste nella detraibilità dell’onere del 50 per cento in cinque quote annuali e rateizzazione fino a 60 rate tranche mensili. Infine: il trattamento di fine servizio degli statali: tutti i pensionati pubblici – non solo i quota 100 – possono avere subito l’anticipo di Tfs fino a 30 mila euro. Non resta che aspettare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.