Il 9 maggio l’Unione Europea festeggia la Giornata dell’Europa 2023, per commemorare la dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950.
Per celebrare questa ricorrenza le istituzioni dell’UE svolgeranno una serie di attività tese a fare conoscere meglio l’Unione Europea e i contenuti della sua azione a sostegno della pace, la sicurezza e la democrazia. Non ultimo l’impegno a costruire un’Europa verde, digitale e competitiva, equa e qualificata, forte, resiliente e sicura.
Di questa Europa, le donne e cittadine europee, sono impegnate a loro volta a fare la loro parte.
La Fondazione Villa Gaia insieme agli Stati Generali delle Donne aderiscono a questa ricorrenza con un’ importante iniziativa.
L’azione e gli interventi messi in campo dalla Fondazione e dagli SGD da sempre si muovono coerentemente alle direttive di lavoro, di partecipazione e divulgazione, di progetti, azioni e strumenti messi in campo dall’UE per garantire un futuro di pace e benessere.
Il 9 maggio dunque, Fondazione Gaia e SGD saranno presenti per rinnovare il loro sostegno e la loro partecipazione nell’Europa. Non in modo puramente celebrativo ma per rendersi protagoniste, con il proprio contributo, nel progetto europeo anche dal punto di vista delle donne.
Un punto di vista che induce a pensare a politiche e misure concrete per risolvere il dramma della disoccupazione femminile e giovanile, che rilanci l’occupazione investendo nella difesa e sicurezza del territorio, nella salute, nell’istruzione/formazione e nella ricerca, in politiche sociali inclusive.
La visione e i contenuti con cui si svolge questa Festa, sono contenuti e spiegati nelle parole di Isa Maggi nell’articolo qui sotto riportato (n.d.r.).
Festa dell’Europa a Villa Gaia
Cultura Digitale come fattore di sviluppo del Paese e dell’Europa per un nuovo Bauhaus europeo.
Donne d’Europa. Radici femminili per l’Europa che verrà
Festa dell’Europa, nell’ambito delle attività di Ottomarzotuttol’anno Edizione 2023 con il Patrocinio di Commissione Europea, Università degli Studi di Pavia, Cug del Ministero della Cultura e dell’8^ Edizione della Settimana delle Culture digitali “Antonio Ruberti.
In collaborazione con Diculther, Stati Generali delle Donne, Città delle Donne, Alleanza delle Donne, New European Bauhaus, Movimento Europeo, Fenco – Federazione nazionale dei diplomatici e consoli esteri, Canale Europa TV, New Voices Lions, Europe Direct Milano
Siamo nell’ambito del Festival dello Sviluppo sostenibile di Asvis
La festa dell’Europa
Il 9 maggio 2023 si festeggia la festa dell’Europa, occasione per celebrare la pace e l’unità in Europa. La data ricorda l’anniversario della storica dichiarazione di Schuman, un discorso a Parigi, nel 1950, in cui l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman espose la sua idea di una nuova forma di cooperazione politica per l’Europa, che avrebbe reso impensabile una guerra tra le nazioni europee.
La sua ambizione era creare un’istituzione europea che avrebbe messo in comune e gestito la produzione del carbone e dell’acciaio. Il trattato che dava vita ad una simile istituzione, la CECA, fu firmato appena un anno dopo, nel 1951. La proposta di Schuman è considerata l’atto di nascita dell’Unione europea.
Annualmente le Istituzioni europee celebrano questa data del 9 maggio -festa dell’Europa- e, agli inizi di maggio le istituzioni dell’UE aprono al grande pubblico le porte delle loro sedi di Bruxelles e Strasburgo. Gli uffici locali dell’UE in Europa e nel resto del mondo organizzano serie di attività ed eventi per un pubblico di tutte le età.
Perchè una Festa qui a Villa Gaia e in collegamento via zoom:
Villa Gaia è un luogo simbolico
– è dedicato a Gaia e con lei abbiamo organizzato per tanti anni la festa dell’Europa
– è una antica dogana in fase di ristrutturazione perché crediamo si debba, ripartendo dai territori e dalle persone che ci abitano, valorizzare e salvaguardare il patrimonio storico architettonico locale, attraverso attività didattiche, divulgative ed artistiche, un nuovo welfare culturale. L’architettura tradizionale è il frutto di secoli di lavoro e know-how, comprensione e competenza.
Il nostro dovere è quindi quello di intervenire con progetti rispettosi di questo patrimonio culturale, senza rinunciare alle esigenze della contemporaneità.
Noi siamo solo di passaggio ma siamo qui per ridare vita a luoghi.
Per altri 500 anni
Stiamo condividendo con persone meno fortunate di noi storie di vita per costruire il villaggio per il bene comune con un “approccio rivolto alle persone e ai luoghi”integrandosi con i saperi che i luoghi possiedono e le aspirazioni a cui tendono.
Ma c’è bisogno di educazione e di elaborazione culturale.
Ed ecco questo primo passo: l’allestimento della Biblioteca di genere, inaugurato lo scorso luglio e in fase di catalogazione e di digitalizzazione e il Centro di documentazione e di ricerca del lavoro e delle imprese delle donne con i fondi documentali messi a disposizione da Marta Ajò, dal Cug del Ministero dell’impresa e del Made in Italy, dal Gio.
Non possiamo dare per scontata l’umanità, dobbiamo dare attenzione all’altro, all’altra,per tenere unito il cuore e la mente.
Dobbiamo coltivare insieme l’umanità.
Attraverso la pietà, la libertà, la creatività.
Educare una persona vuol dire coltivare un “bene comune”.
Il primo “bene comune” e la singola persona.
Avere a cuore il bene comune che è ciascuno di noi.
L’altro e il mio fondamento.
I bambini lo sanno bene. Se io sono qui e perché ci sono gli altri.
Questo è il senso profondo dell’Europa che vogliamo, un’Europa di pace, di libertà, solidale, fondata sulla “fraternità originaria”
L’altro è mio fratello,l’altra è mia sorella.
Ma c’è una ferita da sanare e la guerra alle porte dell’Europa ce lo sta dimostrando.
La via per arrivare a questo è la gratuità, il dono, la messa a disposizione.
La compassione e la dedizione aiutano a superare la fraternità ferita.
La realtà è superiore all’idea.
Il tempo è superiore allo spazio perché guarda lontano, apre piste e nuovi processi.
L’unità e superiore al conflitto.
Il tutto è superiore alla parte.
Occorre impegno continuo.
Occorre continuare a donarci la speranza, con pazienza.
Occorre coltivare il bene seminandolo nelle piccolissime cose.
Persistere.
Aiutarsi a vicenda, perdonarci.
La giornata del 9 maggio, sarà organizzata in due momenti distinti.
Il primo, al mattino del 9 maggio,in presenza presso la Biblioteca di Villa Gaia, Comune di Rea, Oltrepo Pavese, e on line,dalle ore 9:30 alle ore 13:00 dal titolo dal titolo: “Donne d’Europa. Radici femminili per l’Europa che verrà”, per sottolineare il contributo alla costituzione dell’Europa, alla sua evoluzione e alla promozione di diritti e pari opportunità per le donne da parte di molte “donne” d’Europa, il cui ruolo è stato e sarà fondamentale a vantaggio di tutti e di tutte, donne, uomini, bambine e bambini.
Le donne sono per definizione generatrici di pace e di buone relazioni
In un libro di grande rilevanza di Q. Wright, A study of war, 1942 si legge che “mai due democrazie si sono fatte la guerra”. E’ proprio così, come la storia ci conferma. Se si vuole veramente la pace, quanto occorre fare è di operare per estendere ovunque la cultura e la prassi del principio democratico e continua il nostro impegno comune verso la pace.
Insieme dobbiamo definire le idee e le politiche per cambiare, a partire dalla necessità di prendersi concretamente e finalmente cura delle persone, dei loro diritti e dei loro bisogni e della Madre Terra che ci ospita, per andare oltre la continua emergenza e per ricostruire con fiducia una speranza di futuro e di presente.
Stiamo vivendo un tempo “senza illusioni” ma abbiamo imparato a lasciare spazio all’intuizione, alla speranza, alla nostra capacità di rigenerare il mondo che ci circonda, il mondo che ci ha accolto, il mondo che oggi stiamo vivendo e che consegneremo al futuro.
Il futuro è di chi lo fa!
Oggi presentiamo durante la Tavola Rotonda il pamphlet “Donne d’Europa. Radici femminili per l’Europa che verrà” un progetto editoriale per far conoscere, soprattutto nelle scuole, le vite, il pensiero politico e i progetti di donne spesso invisibili e sicuramente non presenti nei libri scolastici, è il risultato di una iniziativa collettiva con il Movimento europeo.
Le “ Madri dell’Europa” hanno avuto a lungo un ruolo di secondo piano nella storia e nella politica e riflettere su questo fatto aiuta a mettere in prospettiva l’evoluzione della condizione femminile nella nostra società e gli aspetti su cui è possibile agire per ampliare la nostra capacità di comprendere il mondo ridisegnato con lo sguardo delle donne.
Ma iniziamo con un ricordo di David Sassoli, membro del Parlamento europeo per tre legislature, dal 2009 al 2022, Presidente dal luglio del 2019 al gennaio del 2022, profondo europeista ispirato da una cultura politica intrisa di valori universalistici, dei quali era dato costitutivo lo sforzo di rinnovare e ampliare i principi democratici declinandoli sul piano europeo.
In questa prospettiva, la presidenza del PE non è stato un punto di arrivo, ma uno strumento per perseguire due degli obiettivi fondativi della sua intera attività politica: la creazione di una Unione europea sempre più solida e capace di rispondere ai bisogni dei suoi cittadini e cittadine e, in questa prospettiva, la valorizzazione del ruolo del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali cioè delle istituzioni rappresentative della volontà popolare.
Accanto a questo, l’impegno di Sassoli dentro le istituzioni comuni si è indirizzato verso la tutela dei diritti umani e la difesa dello stato di diritto nei paesi membri dell’UE. La solidarietà, principio fondativo dell’UE, è stata da lui promossa costantemente, fino a divenire un imperativo ai tempi della crisi pandemica, che ha mostrato con chiarezza l’indispensabilità di risposte concertate a un problema comune. In questo contesto non si può dimenticare la parte che Sassoli ha svolto nel complesso negoziato sul bilancio dell’Unione europea che ha dischiuso la strada alla approvazione del Next Generation EU.
Da queste brevi riflessioni risulta con chiarezza il rilievo del ruolo esercitato da Sassoli negli sviluppi più recenti, e sotto tanti punti di vista decisivi, vissuti dall’Unione europea. Il suo messaggio “Nessuno è sicuro da solo” rappresenta bene la sua vita da cittadino dell’Europa. La sua azione e i principi che l’hanno ispirata meritano di essere studiati e fatti conoscere – anche come esempio per le nuove generazioni ed è con questo messaggio che vogliamo iniziare la Festa dell’Europa.
Isa Maggi