Femminicidio in Italia – CEDAW, 2011

da | Gen 22, 2017 | Scritti d'archivio

Dalla Sintesi del rapporto ombra

CEDAW
Convenzione per l’Eliminazione di ogni forma di Discriminazione Contro le Donne, 2011

Raccomandazione
generale 19

FEMMINICIDI0 IN ITALIA

Femmicidio è un termine che richiama quello di omicidio ma che ne rivela la dimensione di genere: infatti è l'uccisione di donne proprio in quanto donne .
Per femminicidio invece s'intende ogni forma di discriminazione o violenza di genere che annulla la possibilità per la donna di godere dei suoi diritti fondamentali alla vita, alla salute, al lavoro, all'accesso alle cariche pubbliche ecc. solo perché donna.

Sebbene in Italia dall'inizio degli anni '90 sia fortemente diminuito il numero di omicidi, è raddoppiato il numero di delitti in famiglia: ciò significa che sono diminuiti gli omicidi degli uomini sugli uomini, e sono aumentati quelli sulle donne da parte degli uomini con cui avevano una relazione sentimentale.

In Europa ogni giorno 7 donne vengono uccise dai propri partner 1o ex partner. In Italia solo nel 201 O le donne uccise in quanto donne sono state 127: il 6,7% di femmicidi in più rispetto all'anno precedente. Di queste, 114 sono state uccise per mano di famigliari. In particolare, 68 sono state uccise dal partner e 29 dall'ex partner.

la maggior parte delle vittime è italiana (78%), così come la maggior parte degli uomini che le hanno uccise (79%). Solo una minima parte di queste uccisioni è avvenuta per mano di sconosciuti. In più della metà dei casi il femmicidio è stato commesso nell'ambito di una relazione sentimentale, in corso o appena terminata, per mano del coniuge, convivente, fidanzato o ex. Nella restante parte dei casi è avvenuto per mano di un altro parente della vittima o comunque di persona conosciuta.

Un altro dato significativo è che la maggior parte dei femmicidi si co ie nella casa della vittima e che, su dieci uccisioni di donne, 7,5 sono precedute da maltrattamenti o da altre forme di violenza fisica o psicologica nei confronti della donna (quindi sono femminicidi). In molti di questi casi la donna aveva già chiesto aiuto, era seguita dai servizi sociali o aveva presentato delle denunce per le violenze subite. Questo significa che molto spesso interventi adeguati di protezione della donna da parte delle Istituzioni e di punizione adeguata dei colpevoli potrebbero salvare la vita delle donne .

Il Comitato CEDAW nel 2011 si è” detto “preoccupato per l'elevato numero di donne uccise dai propri 'partner o ex-partner (femminicidi), che possono indicare il fallimento delle Autorità dello Stato-membro nel proteggere adeguatamente le donne, vittime dei loro partner o ex-partner”, ed ha chiesto allo Stato di intervenire entro due anni con misure specifiche.

l media spesso presentano i casi di femmicidio come frutto di delitti passionali, di un'azione improvvisa ed imprevedibile di uomini vittime di raptus e “follia omicida” . In realtà questi sono l'epilogo di un crescendo di violenza a senso unico e generalmente sono causati da un'incapacità di accettare le separazioni, da gelosie, da un sentimento di orgoglio ferito, dalla volontà di vendetta e punizione nei confronti di una donna che ha trasgredito a un modello comportamentale tradizionale.

In Italia infatti è ancora forte l'idea che la donna debba essere legata al ruolo di madre e di ” moglie, di cura della famiglia, di oggetto sessuale e riproduttivo. Nel momento in cui la donna non si conforma perfettamente a questi ruoli e sceglie di autodeterminarsi o di allontanarsi da situazioni di controllo o di denigrazione , nasce un conflitto nella coppia, che si trasforma in forme di controllo economico, di violenza psicologica, di violenza fisica, e che può arrivare fino all'uccisione della donna .

Il Comitato CEDAW nel 2011 si è detto preoccupato “per il persistere di attitudini socio-culturali che condonano la violenza domestica” e ha chiesto all'Italia di “predisporre, in collaborazione con un'ampia gamma di attori, comprese le organizzazioni femminili e le altre organizzazioni della società civile, delle campagne di sensibilizzazione attraverso i media e delle campagne di educazione pubblica, affinché la violenza nei confronti delle donne venga considerata socialmente inaccettabile”.