Isa Maggi – Stati generali delle Donne
2 aprile 2022
Si è conclusa positivamente la seconda visita in Italia dei tecnici della Commissione Europea per il monitoraggio dei progressi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. I lavori, durante i quattro giorni di incontri, hanno riguardato l’analisi sull’attuazione delle misure previste dal Piano, divise fra investimenti e riforme, con un focus particolare sulle Milestone e sui Target in scadenza nel 2022.
Agli incontri hanno partecipato tutte le Amministrazioni titolari degli interventi e sono state ascoltate anche le organizzazioni sindacali dei lavoratori, Confindustria e le rappresentanze di Regioni, Provincie e Comuni.
I lavori sono stati proficui e costruttivi e l’analisi congiunta con la Commissione Ue ha evidenziato che l’avanzamento delle misure procede in linea con le previsioni del Piano.
La collaborazione tra la Commissione Europea e le Autorità nazionali continuerà nei prossimi mesi per accompagnare il processo di soddisfacente attuazione del Piano, anche attraverso riunioni tecniche bilaterali coordinate dal MEF.
Gli obiettivi generali del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono:
• promuovere la coesione economica, sociale e territoriale,
• migliorare la resilienza, la preparazione alle crisi, la capacità di aggiustamento e il potenziale di crescita,
• attenuare l'impatto sociale ed economico della crisi post pandemia, in particolare sulle donne,
• contribuire all'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali,
• sostenere la transizione verde,
• contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici dell'Unione per il 2030 e al raggiungimento dell'obiettivo della neutralità climatica dell'UE entro il 2050 e della transizione digitale,
• contribuire a promuovere la crescita sostenibile e a incentivare la creazione di posti di lavoro di alta qualità,
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro, concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica che prevede investimenti e riforme per:
accelerare la transizione ecologica e digitale;
migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori;
conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.
L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del NGEU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU).
l Piano di Ripresa e Resilienza presentato dall’Italia, prevede investimenti e un coerente pacchetto di riforme, a cui sono allocate risorse per 191,5 miliardi di euro finanziate attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (Recovery and Resilience Facility, RRF) che ha una durata di sei anni, dal 2021 al 2026. Accanto alle sovvenzioni e ai fondi stanziati dall’Unione Europea, il Governo italiano ha destinato al piano per la ripresa ulteriori 30,6 miliardi, previsti nel cosiddetto Fondo Complementare.
Nella prospettiva di approccio integrato, per le opere finanziate dal Fondo Complementare verranno utilizzate le medesime procedure abilitanti di quelle del PNRR. Il totale dei fondi previsti ammonta a 222,1 miliardi.
A tali risorse, si aggiungono quelle rese disponibili dal Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU). Si tratta di fondi per ulteriori 13 miliardi.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si articola in 6 Missioni
Le 6 Missioni del PNRR sono:
digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
rivoluzione verde e transizione ecologica;
infrastrutture per una mobilità sostenibile;
istruzione e ricerca;
inclusione e coesione;
salute.
Circa il 36% delle risorse del PNRR saranno affidate a Regioni, Province, Comuni, Città metropolitane e altre amministrazioni locali (66 miliardi di € del PNRR in senso stretto, che si estendono a 80 miliardi di € se si considera anche il Fondo complementare).
Il coinvolgimento degli enti territoriali interessa le 6 Missioni del Piano, con una particolare concentrazione nella Missione 5 (Inclusione e coesione), destinata prevalentemente ai Comuni, e nella Missione 6 (Salute), destinata quasi esclusivamente alle Regioni.
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