Una nota dell’agenzia giornalistica Ansa, del 04 settembre 2024, ha comunicato la soddisfazione di Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione Ue, per avere contribuito al raddoppiamento delle ‘commissarie donne’ nel nuovo esecutivo europeo, che senza un suo intervento sarebbero rimaste assai poche.
“Senza la mia lettera ne avremmo avute solo quattro su 25” ha dichiarato la Presidente a un giornalista, sottolineando che “metà della popolazione europea è rappresentata da donne. Per questo ho inviato la richiesta agli Stati membri sulla presentazione anche di candidate donne. E’ chiaro che la strada è tortuosa ma le mie idee non cambiano e resto determinata. Senza la mia lettera, e senza la discussione che ne è nata, ci sarebbero stati 4 donne e 21 uomini su 25 commissari, ad esclusione della presidente e dell’Alto Rappresentante. Adesso siamo arrivati a doppia cifra”.
Dunque una pressione, una forzatura che si è resa necessaria(?) e che la Von Der Leyen sottolinea diplomaticamente:
“Stiamo discutendo ancora con i capi di Stato e di governo, capisco che per loro si tratta di decisioni difficili. A volte l’uomo è più qualificato della donna, ma a volte accade anche il contrario”.
Un dibattito lungo e necessario quello sollevato dalle donne, dai tempi dei tempi, sulla necessità di rappresentanza di cittadini di ambedue generi, in uguale misura e con uguali opportunità per la costruzione complessiva e democratica del Paese, un contributo positivo agli interessi sociali e pubblici.
Un apporto non parziale ma di rilevanza generale a livello politico, economico e culturale. Un fattore di crescita e di sviluppo delle istituzioni e dei gangli collaterali.
La consapevolezza, la certezza, la prova provata che in nessuna società che non contempli generi e differenze si opera una discriminazione che produce povertà.
Per questo la questione della rappresentanza, come nel caso della UE, non può oggi né mai dovrebbe essere intesa soltanto formalmente né rispettata strumentalmente dalla politica ma svilupparsi in modo concreto come riconoscimento di una realtà imprescindibile.
Sembra veramente incredibile-mortificante per l’universo donna che esistano ancora così tante resistenze, contraddette dal loro emergere malgrado tutto e tutti.
Non riguarda solo il nostro Paese o il mondo Occidentale. I fatti parlano chiaro. Anche su questo si gioca la credibilità complessiva delle classi dirigenti e del futuro del mondo.