È un dato di fatto che la popolazione stia invecchiando, nascono sempre meno bambini e l’età media è aumentata considerevolmente con tutti i problemi che ne conseguono, compresi i deficit sensoriali: vista e udito in particolare. Che cosa fanno i vari enti e le istituzioni per ovviare questi handicap? Riducono i caratteri già microscopici degli orari ferroviari e tranviari tali da renderli illeggibili anche con gli occhiali, aumentano le piste ciclabili a dismisura come se i novelli vecchietti diventassero tutti aspiranti Coppi o Bartali, le barriere architettoniche anziché ridurle le incrementano, nei pochi spazi in prossimità di ampi incroci vengono piazzati cordoli di cemento delimitatori che non fanno altro che allungare gli itinerari pedonali e creare inciampi, aree che ricordano la vecchia pubblicità del Cynar con Ernesto Calindri in mezzo al traffico e tavoli da ping pong col rischio che se la pallina finisce in strada qualcuno possa farsi male inseguendola, già me li vedo arzilli vecchietti rincorrere le palline sfuggite alla racchetta. Per non parlare di quegli spazi che vengono chiusi alla circolazione senza neppure metterci i tavoli per un picnic in mezzo al traffico. Queste isolette felici inoltre sbarrano eventuali vie di alleggerimento incrementando così il traffico già congestionato.
Gli avvisi sonori nelle stazioni sia ferroviarie che metropolitane sono per lo più incomprensibili per chi ci sente bene, figuriamoci per chi ha problemi di udito.
Tutto si deve necessariamente fare on line, per ottenere un qualunque documento è necessario fare un corso di informatica e dal primo del prossimo anno le ricette mediche cartacee saranno solo un ricordo: anch’esse verranno inviate agli interessati per via telematica alla faccia di chi non possiede gli strumenti idonei. Nei supermercati sono in continuo aumento le casse automatiche e in tanti esercizi commerciali i pagamenti si ricevono solo in modo elettronico per la gioia di chi non sa neppure cosa siano. Non si può certo dire che le città siano a misura d’uomo o meglio di anziano. Qualcuno con l’autostima al di fuori di ogni realtà penserà di aver compiuto delle genialate senza rendersi conto di aver creato solo problemi e incomprensioni. Un’altra chicca la troviamo nelle pensiline dell’ATM dove gli orari dei mezzi sono affissi dietro le panchine pur avendo lo spazio lateralmente libero da panchine: per poterli leggere è necessario inchinarsi di fronte alle persone sedute, con il disagio e lo stupore di chi si sente osservato, incredibile! Questo accade a Milano.
Max Bonfanti, filosofo analista