Il termine fanatismo deriva dal latino fanum = tempio e si riferisce a chi si crede invasato dalla divinità e quindi immune dall’errore.
Questa condizione mentale di presunto privilegio ha investito altri campi dell’esistenza ed ha indicato ed indica una posizione estrema nel manifestare idee politiche, religiose, scientifiche e dottrinali in genere.
Ma nella nostra quotidianità chi è il fanatico?
Sostanzialmente è colui che non si confronta, che impedisce all’altro di presentarsi come compagno di comunicazione. Il fanatico ad es. di un cantante vede in quell’artista la realizzazione concreta dei suoi desideri e ogni canzone, parola o gesto di quel personaggio è la migliore ed unica possibile forma di comunicare l’arte canora.
Il fanatismo è una forma d’amore portata all’estremo, è una sorta di innamoramento permanente.
Come sappiamo da Platone l’amore è una forma di pazzia, ma al contrario dell’amore, il fanatismo non trova mai un punto di equilibrio per rimanere una fissazione permanente su un oggetto d’amore che viene elevato a divinità.
Quando ci troviamo di fronte un fanatico sappiamo che non ci resta che sospendere momentaneamente il giudizio (epoché) per poi cercare la strada migliore per corrodere pian piano la fissazione del nostro interlocutore evitando accuratamente di contrastarlo violentemente. Il fanatico va assecondato e ascoltato mentre un po’ alla volta si cerca di insinuare il dubbio nella sua mente partendo da argomenti lontani dall’oggetto di esaltazione.