BEFANA E BABBO NATALE

da | Dic 28, 2023 | Lei e Lui

 

 

Babbo Natale, o Santa Klaus, si dice sia nato in territorio turco probabilmente 1700 anni fa. La sua dimora pare collocarsi molto a Nord e comunque nei dintorni del Polo.
Di certo per essere così vecchio, nonostante capelli e barba lunga e bianca, pancetta tonda e rubizzo come il vestito rosso che dagli anni Trenta indossa (sponsorizzato della Coca Cola che gli ha cambiato l’originale verde, ma che importa!) se li porta molto bene e pare non invecchiare mai. Come non invecchiano le sue adorabili renne volanti che continuano a trainare la slitta resa pesante dai pacchi dono. Una magia che lui ripete tutti gli anni, qualsiasi cosa accada in questo mondo a dimostrare che la forza dell’amore è più grande di ogni cosa. Sempre disposto a perdonare. Babbo Natale è sempre presente, anche nel vissuto più duro, in chi non ci crede ma finge di crederci e in chi lo deride. Indulgente, arriva puntuale ogni 25 dicembre insegnandoci la regola della coerenza e dell’impegno a cui mai si sottrae.
La discesa di Babbo Natale nelle nostre case ci fa sentire amati e protetti come fosse un genitore, il babbo per l’appunto.

Befana, nome di derivazione imprecisa, al contrario di Babbo Natale brutta e vecchia ci è nata. Il luogo in cui le piace vivere è la notte in si manifesta, a cavallo di una scopa consumata la notte del 7 gennaio per ricordare malignamente che le feste sono finite per tutti. Non viaggia comoda e si intrufola attraverso camini e cappe per lasciare qualche regalino a consolazione della fine delle feste.
Brutta, sporca, mento aguzzo e naso lungo e ritorto è la brutta copia di una vecchia nonna e come lei, in fondo in fondo, ha un cuore d’oro. Porta piccole cose, dolci o carbone perché i cattivi si ravvedano.

Entrambi sono una coppia fortemente presente nell’immaginario collettivo. Che a volte si concede al consumismo ma resiste eroicamente ai cambiamenti del mondo insieme alla popolazione che li attende e li festeggia, come simboli portatori di speranza. Come non ricordare la “Tregua di Natale”, che consentì ai soldati dei vari fronti della seconda guerra mondiale di festeggiare il 25 dicembre senza spararsi l’un l’altro.

D’altra parte la fantasia di cui è circondata questa strana coppia viene in soccorso ad una realtà fin troppo razionale, disillusa. Cosa di meglio, per quel poco tempo che condividiamo con questi due vecchi, pensare che c’è ancora spazio per la condivisione, lo scambio, la solidarietà e l’amore.

La coppia tira dritto per la sua strada.
A Lui, che appresentare la forza, la potenza, l’inventiva, la manualità, la capacità di giudizio, chiediamo  benevolenza e attenzione, inviamo lettere e pensieri, ci affidiamo al suo buon cuore e ci poniamo alla sua mercè.
Lei  invece resta un’ispirazione costante d’insulti.
D’altra parte se una nota filastrocca popolare la descrive così “La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte con le toppe alla sottana…”, chiamare una donna con quell’appellativo di certo vuole essere un insulto.

Di certo due stereotipi di genere “buonisti” quanto si vuole ma pur sempre tali.

Babbo Natale e Befana come appaiono ai nostri occhi smaliziati di persone del nuovo millennio? Cosa sarà di loro una volta che l’intelligenza artificiale si spinga anche nel mondo della fantasia?
Nel frattempo non facciamoci scrupoli e guardiamo tutti dalla finestra, verso il Cielo. Magari, tenendo gli occhi chiusi, riusciremo a vederli davvero. Una certezza per rafforzare il valore delle tradizioni e dei valori attraverso riti condivisi.