Non in nostro nome

da | Dic 10, 2023 | L'impertinente

 Care donne arrendetevi: la rivista  “Time” incorona Taylor Swift la persona-donna dell’anno 2023.

Se pensavate di avere fatto di tutto al meglio quest’anno, come gli anni precedenti, se siete già pronte per dedicare tutte le vostre forze e fare la vostra parte affinché il 2024 possa superare gli ostacoli che si preannunciano, se siete convinte che il vostro impegno per un futuro migliore per tutti non abbia scadenze, vi siete sbagliate.
La più brava di tutte voi-noi è una certa Taylor Swift.

Almeno secondo la rivista americana di attualità “Time” , una delle più autorevoli  del mondo, che spazia dalla politica, all’economia internazionale o a fenomeni straordinari di altra natura.  Che siano guerre, ambiente, emigrazione, tecnologie ma anche fenomeni di costume ecc.
Nata nel 1923 per soddisfare l’informazione di un target di pubblico ben o mediamente istruito, prevalentemente maschile, ha raggiunto nel tempo milioni di lettori/trici in tutto il mondo diventando una delle fonti più autorevoli della stampa internazionale. Ciò premesso, le scelte editoriali fatte dalla rivista non passano mai inosservate o prive di messaggi.
L’immagine di copertina è già di per sé tale.

Quest’anno, forse per alleggerire le tensioni che si avvertono, la rivista propone un primo piano di una cantante nominandola di fatto donna dell’anno. Nelle intenzioni editoriali esplicitate, un premio, un riconoscimento alla persona distintasi per le cose fatte, per l’influenza determinante negli eventi del mondo. E dunque cosa ha fatto questa super-donna per meritare tale riconoscimento?

Secondo il direttore della rivista Sam Jacobs. “Quasi tutto quello che Swift ha fatto nel 2023 è incommensurabile (?). Ha dato valore ai sogni, ai sentimenti e alle esperienze delle persone comuni, soprattutto donne (?), che si sentono trascurate e sottovalutate”.

Ci viene un dubbio. Abbiamo peccato di presunzione, noi persone-donne-comuni, anche di buona cultura, credendo di esserci distinte per il nostro impegno nel lavoro e nel sociale, per i diritti e la democrazia. Pensavamo di essercela cavata verso tutti gli obiettivi dell’agire comune, anche senza apparire sulle prime  pagine.

Irraggiungibile Taylor, che il Time descrive come “la persona dell’anno 2023 perché ha costruito un mondo tutto suo in cui c’è spazio per gli altri (troppo buona), perché ha reso la sua storia una leggenda globale (?) e perché ha portato gioia (?) a una società che ne aveva disperatamente bisogno”.

Non è la prima volta che la rivista dedica l’immagine di copertina ad una donna.  Alcune: Wallis Simpson Eva Peron, Simone de Beuvoir, la Regina Elisabetta II, Golda Meir, Jacqueline Kennedy, Indira Ghandi, Margaret Thatcher, Lady Diana, Michelle Obama, Angela Merkel, Greta Thunberg ecc. ma ognuna di queste rappresentava se stessa nel contesto storico in cui si collocava ed aveva una sua ragione logistica nell’informazione.

Cosa c’è dunque di diverso questa volta? Swift è stata presentata come la “donna-persona dell’anno” e già questo assume un valore di rappresentanza caricato di un significato collettivo senza che la collettività potesse condividerlo.
La fama della pop star, sempre secondo il direttore editoriale di Time, Jacobs, è dovuta al fatto che è “una che ha costruito un impero del valore, secondo alcune stime, di oltre un miliardo di dollari. E come celebrità – che a forza di essere una donna viene esaminata attentamente per tutto, con chi esce e ciò che indossa – da tempo attira un’attenzione costante e sa come usarla»..
I media la fanno da padrone, contribuendo ad osannare o distruggere i personaggi, anche in questo caso. il riconoscimento mediatico dovuto certo dal gradimento riscosso presso il pubblico, è stato molto spinto dagli interessi economici che circondano la carriera di questa cantante e la Swift, grazie a generiche, quanto pubbliche, dichiarazioni in favore dei diritti delle donne è stata definita “paladina” di tutte.

Per le donne-comuni è più complicato accettare e condividere questa scelta.
Che però viene così sostenuta:  “Scegliere una persona che rappresenti gli otto miliardi di persone (non in mio nome) del pianeta non è un compito semplice. Abbiamo scelto una persona che rappresenta la gioia (di chi?). Qualcuno che sta portando luce al mondo (una guida spirituale?). Lo ha dichiarato ancora Jacobs al programma “Today” della Nbc.
Colei che porta la luce nel mondo e da esso illuminata, ha commentato questo riconoscimento con parole piene di “valori e contenuti” su cui riflettere: «Questo è il momento più felice e di maggior orgoglio che abbia mai vissuto”.

Donne no, non arrendiamoci!
Prendiamoci almeno un secondo per riassettare la nostra identità e sottrarci a quest’ultimo uso improprio dell’immagine femminile.
Noi non siamo Taylor Swift e lei non ci rappresenta. Questa volta la grande rivista americana ha fatto uno scivolone e sarebbe stato assai più appropriato dedicare la copertina dell’anno, per una volta, a tutte le donne, quelle ammazzate e quelle resilienti, quelle in guerra e quelle in pace.
Avrebbe si fatto un figurone!