Scarpette di vetro o pantofole?

da | Lug 6, 2022 | L'impertinente

Le scarpe  da sempre rivelano molto della vita delle donne.
Ma non mi voglio inoltrare nella storia delle calzature, su cui ci sono importanti studi che dimostrano come la loro trasformazione, in ogni epoca, abbia avuto un suo perché.

Al tempo in cui viviamo, che non si sa più se definirlo nuovo millennio, millennio del futuro, del cambiamento ecc. ma per intanto oggi, le calzature rivestono un ruolo importante sul mercato di tutto il mondo.  Le proposte dell’offerta è tale da soddisfare ogni domanda ed ogni esigenza.
Dalle ciabatte in gomma a quelle più sofisticate il problema, per la consumatrice, alla quale si rivolge con più attenzione il mercato, sta nella scelta tra eleganza  e praticità, prezzi e qualità.

Non c’è dubbio che le donne abbiano tutte, proprio tutte, introiettato canoni (e stereotipi) di bellezza corporea secolare, fra i quali il portamento non è ultimo come risorsa.

Immagini di modelle che svettano in passerella con  passo fluttuante su scarpe da tacchi vertiginosi (pazienza se a volte cadono). Di attrici, che hanno a disposizione strumenti costosissimi per apparire.  Ed ora di influencer (professioniste della pubblicità indotta), che alternano tacchi a spillo a vertiginosi sandali flat,  come detta la moda del momento.
Si adeguano le riviste per un pubblico prevalentemente femminile, che propongono servizi di moda con suggerimenti incanalati verso marchi identificabili per eleganza, moda, comodità e portafoglio con un unico imput: ogni sacrificio è accettabile per la bellezza.
Chi non vorrebbe calzare la scarpetta di Cenerentola?

Per chi appartiene alla categoria del vorrei ma non posso, per esempio essere snella ed alta non resta che prendere coscienza che non tutti i detti popolari sono saggi e   “grassezza fa bellezza” altro non era che un modo con cui le nostre nonne-bisnonne,  si auto consolavano. Il peso eccessivo non trova adepti nemmeno nella medicina.

Ma ad “altezza mezza bellezza”, nessuno ne nega la validità e non resta che il rimedio di indossare calzature che sollevino qualche centimetro in più da terra (non ne sono immuni neanche gli uomini).

Non consolano icone del passato, come la mitica ballerina francese Zizi Jeanmaire, la stupenda attrice americana Veronica Lake, né quelle di oggi come Kylie Minogue, Jada Pinkett Smith, Ariana Grande, Lady Gaga o Reese Witherspoon.
Anche le famose Gina Lollobrigida e Elisabeth Taylor  non erano certo sventole.

Ma poiché sia l’oggettività che la soggettività della bellezza, la percezione del proprio corpo, sono influenzate dalla immagini che si ricevono, la vita delle donne,  il modo di proporsi, ne sono condizionati. Meglio prenderne atto e avere il coraggio di non negarlo.

Il mercato delle calzature, poiché ha bisogno di vendere sempre, produce scarpe per tutti i gusti e per tutte le esigenze. Non parliamo di quelle indirizzate a chi ha  alluci valghi, calli e duroni, instabilità alla deambulazione, che si trovano in negozi dedicati.

Allora parliamo di noi.
Donne della quotidianità  che, nonostante ci piacciano tanto le slingback, i sandali alla schiava ma anche il tacco alto e sottile, il “tacco da gattina”, con i cinturini e la punta lucida, con fibbia di cristallo o borchie.
Di noi che una volta abbiamo indossato gli zatteroni  e gli zoccoli di legno (peraltro riproposti) dei mitici anni ’70. Di noi, che a volte compriamo scarpe per inseguire la moda (tenendole nell’armadio), le desideriamo mentre corriamo, saliamo scale, spingiamo carrozzelle o carrozzine,  i pedali della macchina, sotto il sole cocente come sotto piogge improvvise, in fila al supermercato o per ticket sanitari.
Di noi, che in quei momenti le desideriamo pensando che ci staranno bene con qualsiasi outfit, ci doneranno sempre un look elegante e chic.
Noi che non vediamo l’ora di abbandonarci a confortevoli pantofole, anch’ esse, inevitabilmente di tendenza.