di Cristina Perciaccante
Gli avvoltoi, i famosi uccelli saprofagi (ovvero spazzini), che si alimentano principalmente delle carcasse di animali morti, si sono evoluti e, grazie alla crisi economica, hanno cambiato natura.
Che questo sia dovuto al boom degli anni precedenti la crisi, quando qualche comune mortale è riuscito ad arricchirsi considerevolmente, o sia perché, a forza di nutrirsi di carogne lo siano diventati anche loro, non è dato sapere.
Sta di fatto che gli avvoltoi 2.0, quelli del 2018, per intenderci, hanno comportamenti ed abitudini assai diverse dai loro predecessori.
Si riconosce l’avvoltoio 2.0 dal fatto che è sua abitudine volteggiare in cerchi concentrici sempre più stretti non sui cadaveri, ma sulle persone prossime alla data di scadenza. Vogliono essere ben certi di esserci al momento giusto, sia mai che il cadavere si freddi prima di poterlo spolpare appieno.
Altra particolarità è quella di non essere più attratti dall’odore della carcassa ma dall’odore dei soldi. Non sguazza più nel putridume, quello ormai ce l’ha dentro, sguazza solo dove c’è ricchezza. E più soldi ci sono e più volano in cerchio. Ad ogni cerchio che descrivono si fanno più spavaldi per allontanare dal futuro deceduto gli altri aventi diritto.
Gli avvoltoi 2.0 non amano lavorare, sudare e fare fatica per guadagnare. Puntano direttamente chi lo ha già fatto in modo da potersene appropriare “brevi manu” (o “brevi-beccu”).
A differenza dei propri antenati non vivono in lande desolate ma a stretto contatto con le proprie prede, e più è stretto e meglio è. Difatti non arrivano mai da molto lontano, non fanno nemmeno quella, di fatica. Sono generalmente rapaci allevati in famiglia, casalinghi e casarecci.
Rapaci non dotati di intelligenza ma muniti di costanza. Sono in grado di puntare le proprie prede molti anni prima del loro decesso, riuscendo a volteggiar loro intorno per lunghissimo tempo. Lo fanno per stordirli, in modo che, alla fine, siano così rimbambiti da convincersi che l’avvoltoio è un canarino.
Da sempre uccelli ingordi, in questo non hanno mutato la propria natura, mantenendosi tali. Anche il loro aspetto esteriore non è cambiato: tanto brutti erano, tanto lo sono rimasti.
Un tempo validi spazzini ambientali oggi hanno utilità solo per sé stessi, depredando solo dove conviene loro. Li si avvista solo dove l’anziano vive agiatamente, non c’è traccia di loro dove si percepisce una pensione minima e paiono moltiplicarsi sempre più facilmente anche per eredità di consistenza man mano inferiori rispetto ad un tempo.
Se li avvistate scrivetecelo, siamo curiosi di censirne gli allevamenti italiani!
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