Chi ha un figlio disabile può adottare un minore straniero
La Corte di appello di Milano: «Genitori pronti a occuparsi anche di un altro bimbo, va superato il concetto di handicap come malattia»
Stop ai pregiudizi. Deve essere superata la concezione statica e assoluta che vede nella disabilità una malattia, senza considerarla invece una condizione che risulta dall’interazione fra il portatore di handicap e tutto quanto lo circonda. Se allora i genitori di un bambino affetto da una grave malattia vogliono ingrandire la famiglia, aiutando nel contempo un minore straniero sfortunato, non possono vedersi negare l’idoneità all’adozione internazionale soltanto per la patologia che affligge figlio naturale. È vero: per il papà e la mamma che sono già impegnati da un compito gravoso l’arrivo di un bambino presumibilmente “difficile” non può che complicare ulteriormente il menage familiare, ma la coppia appare in grado di affrontare la sfida. Risultato: deve essere riformato il decreto che escludeva l’idoneità all’adozione internazionale. È quanto emerge dal decreto 46/2012, pubblicato il 7 maggio dalla sezione persone, minori e famiglia della Corte di appello di Milano.