Sì al ricorso congiunto delle parti che accettano di seguire il progetto Anthea: i genitori comunicano solo tramite l’applicazione, prova ineludibile dei rapporti. Un cruscotto per giudici e assistenti sociali
Arriva il divorzio con l’app per gestire i figli senza guerre fra ex coniugi.
Accolto il ricorso congiunto delle parti che s’impegnano a seguire il progetto Anthea, creato dall’avvocato Gianni Casale per ridurre la conflittualità post matrimonio fra papà e mamma: una guerra che si ritorce sempre contro i bambini.
Per tutto ciò che riguarda i minori, i genitori interagiscono soltanto tramite l’applicazione telematica: resta tutto scritto, insomma, ed è «prova ineludibile e incontestabile dalle parti» di come sono improntati i rapporti. Nella specie il giudice recepisce le condizioni concordate dagli ex perché sono «nell’interesse della prole» oltre che «non contrarie alla legge».
È quanto emerge dalla sentenza 2259/17, pubblicata il 28 dicembre scorso dalla seconda sezione civile del tribunale di Modena (giudice relatore Sira Sartini).