Kshama Sawant. Una socialista a Seattle, di Patrizio Cairoli

da | Gen 26, 2014 | Donne dal mondo

Originaria dell'India, è stata eletta al Consiglio cittadino con una campagna elettorale sui diritti dei lavoratori e sulla necessità di alzare a 15 dollari all'ora il salario minimo

 

Kshama Sawant ha 41 anni, una laurea in ingegneria informatica a Mumbai e un dottorato in economia alla North Carolina State University. E' immigrata dall'India negli anni '90, dal 2010 è cittadina degli Stati Uniti. E sarà la prima socialista a sedere al Consiglio cittadino di Seattle dal 1877.

Dopo aver conquistato un seggio alle ultime elezioni per il Consiglio cittadino, composto da nove membri, Sawant entrerà in carica dal primo gennaio come rappresentante del partito Alternativa socialista, diventando uno dei pochi socialisti in carica nelle istituzioni nazionali, in un Paese dove è raro associare a un politico l'ideale di uguaglianza.

Sawant ha sposato completamente la causa socialista, influenzata dal suo passato in India, dove ha vissuto le enormi disparità tra ricchi e poveri, e scioccata dall'aver trovato simili ineguaglianze negli Stati Uniti, dove ha abbandonato i suoi studi informatici per dedicarsi interamente all'economia. La vita in America ha rafforzato e radicalizzato le sue idee, tanto che la soluzione praticamente valida per ogni problema – ha fatto notare ironicamente il New York Times, che le ha dedicato un ritratto – è proprio il socialismo. Il socialismo porta alla democrazia reale, il socialismo protegge l'ambiente; il socialismo è la speranza per i giovani, in un'economia senza futuro come quella attuale. “Il messaggio da portare a casa per la sinistra in generale è che la gente sta cercando delle alternative. Se mi chiedete come socialista cosa meritano i lavoratori, vi rispondo che meritano il valore di quello che producono” ha detto in un'intervista dopo la vittoria alle elezioni di novembre.

A Seattle, la sua voce potrebbe essere ascoltata non solo da chi l'ha votata, ma anche dal sindaco Ed Murray, democratico, ex membro della Camera e del Senato dello Stato di Washington, che ha promosso la battaglia per il riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso e ha promesso il proprio sostegno per il progetto politico centrale nella campagna elettorale di Sawant: l'aumento del salario minimo in città a quindici dollari all'ora, uno stipendio senza eguali in tutto il Paese. In una recente intervista, il nuovo sindaco ha dichiarato che è arrivato il momento in tutti gli Stati Uniti di affrontare il problema dell'ineguaglianza salariale. Magari partendo proprio da Seattle, di cui gli storici ricordano le battaglie dei lavoratori, lo sciopero generale del 1919, il movimento anarchico che ancora oggi dà segni di vita, la presenza costante di una sinistra critica del capitalismo.

Sawant, prima di tentare l'ingresso nel Consiglio cittadino, aveva perso le elezioni per un seggio alla Camera dello Stato di Washington; ora, senza dubbio, molte attenzioni saranno rivolte a lei e al suo partito, che ha sostenuto Ralph Nader alla presidenza e che pubblicizza sul suo sito gli scritti di Leon Trotsky. Chi l'ha votata, semplicemente, “ne ha abbastanza” di questo sistema, ha spiegato Sawant. Pronta a fare leva sul malcontento della gente per costruire un'alternativa a democratici e repubblicani. Naturalmente socialista.

America24