di Elena Guerra
Fessaha Alganesh, dottoressa milanese di origine eritrea, da anni collabora con la ong Gandhi, associazione che opera al confine tra Egitto e Israele per assistere i rifugiati che attraversano il deserto in fuga dal Corno d’Africa e in cerca di accoglienza. Per i “Martedì del mondo” sarà a Verona martedì 4 febbraio alle 20.30 in vicolo Pozzo, 1, sede dei missionari comboniani.
Alganesh Fessaha fa un lavoro difficile, pericoloso: salva vite in Libia come nel deserto, per liberare chi è imprigionato nelle galere e nei lager dei trafficanti di esseri umani in Sudan ed Egitto, dedicandosi soprattutto a malati, donne e bambini. L’associazione di cui è presidente ha salvato centinaia di rifugiati vittime dei trafficanti nel Corno d’Africa e nel Sinai, in collaborazione con lo sceicco Awwad Mohamed Ali Hassan. Asmarina naturalizzata italiana, la dottoressa Alganesh opera anche in Italia, a Lampedusa, dove è diventata un punto di riferimento soprattutto per i suoi concittadini che chiedono notizie dei propri cari, segnalando scomparse o rapimenti di migranti. Gandhi è il nome della ong fondata nel 2003 con cui collabora ma anche il soprannome che le è stato dato da migliaia di uomini e donne, perlopiù giovani fuggiti dal regime di Isaias Afewerki.
In occasione dei Martedì del mondo sarà ospite dei missionari comboniani in vicolo Pozzo, 1, martedì 4 febbraio alle 20.30 durante la serata “Una tratta mortale. Eritrea – Sinai passando per Sudan, Libia, Egitto”. Interviene questa donna coraggiosa che rompe il muro dell’omertà grazie ad un atteggiamento di non violenza e aiuto agli ultimi. In apertura della serata “Brevi dai Sud del Mondo”. Per informazioni contattare Fondazione Nigrizia onlus al numero 045/8092390, il Centro Missionario Diocesano al numero 045/8033519 o la redazione di Combonifem al numero 045/830149.
Alganesh Fessaha è stata premiata lo scorso dicembre con l’ Ambrogino d’oro, massima benemerenza civica milanese. Esule eritrea e specialista in medicina ayyurvedica, fa parte dell’associazione Gandhi, che è stata fondata nel 2003 ad Abidjan, in Costa d’Avorio, da un gruppo di professionisti africani (medici, professori universitari, liberi professionisti), con lo scopo sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dei minori abbandonati, della condizione della donna in Africa sub sahariana e della tratta di esseri umani.