Dall’iniziativa “nonenormalechesianormale” messa in rete nel novembre 2018, che vedeva Attori e personaggi, in video, con un segno rosso sotto l’occhio per protestare contro la violenza sulle donne, quale documentatore della cultura delle donne, che da oltre 15 anni ci mette la faccia, il tempo, l’ardore e l’intelligenza su tale battaglia, ho deciso di far “mettere la facci” anche a gente, donne e uomini, comuni in segno di protesta e di attenzione sull’argomento, perché ci sia attenzione costante.
E’ facile per un attore mettersi davanti ad una telecamera o macchina fotografica e farsi un segno “inusuale” sul volto, ma la gente comune vorrà metterci la faccia ed uscire dall’anonimato di un “mi piace” o “condiviso” nei social o, al massimo, confondersi fra una folla durante una manifestazione in piazza ?
Allora, durante un evento da me organizzato il 25 novembre, nota giornata contro la violenza sulle donne, ho iniziato il mio intervento marcandomi sotto l’occhio con un segno di rossetto rosso, in segno di palese grido “No alla violenza sulle donne”, invitando a unirsi nel metterci la faccia.
Da lì ho iniziato a chiedere via social ai miei tantissimi amici/e conoscenti di unirsi mettendoci la faccia e segnandosi con rossetto rosso sotto l’occhio, fornendo una loro foto per la redazione di un video da mandare in onda sui social (e non solo) per tutto l’anno, non solo il 25 novembre e l’8 marzo, per sollevare anche attraverso un atto inconsueto, un’attenzione costante sul problema che non riguarda solo le donne, ma anzi riguarda più gli uomini, perché si formino una coscienza sulla questione e dicano che “Non è un vero uomo chi usa la violenza sulle donne e sui minori”.
Le adesioni sono state molte, tanto da dover stoppare a circa 150 le presenze e varare un primo video “NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE”.
https://www.youtube.com/watch?v=d5fzKo8jcRw
Non è stato sempre facile convincere all’adesione, soprattutto uomini che consideravano ilo segno sul loro volto uno sfregio alla loro virilità, ma anche donne che non hanno compreso il senso, ritenendo l’iniziativa limitativa, oppure non avendo il coraggio di mettere la faccia in mostra, magari perché “non fotogeniche”. Ebbene, già il segnarsi con rossetto la guancia è stato un atto terapeutico per qualcuna/o perché considerata una violenza su se stesso, che però ha fatto comprendere quanto più grande deve essere l’umiliazione, la vergogna, il danno che subisce una donna violentata non solo nel corpo. Altri non aderendo hanno motivato più efficaci le manifestazioni di protesta in piazza. Queste però durano un giorno, sono visibili nei media poco e garantiscono l’anonimato in una massa compatta. Il video varato, girando tutto l’anno, invece può arrivare in ogni contesto e costringe ad ognuno a prendere coscienza, mettendoci singolarmente la faccia e l’adesione, palese, univoca e significativa.
Nel video scorrono queste frasi:
Rompiamo il silenzio, previeni la violenza sulle donne e bambini
L' abitudine o l'assuefazione al non rispetto degli altri ed il dio denaro imperante portano alla distruzione dell'essere umano.
Aiuta la tua amica che viene violentata a chiamare il 1522
I genitori devono fare i genitori…Non basta occuparsi delle necessità materiali.
I genitori devono saper educare con l'esempio soprattutto, senza pretendere che i figli diventino ciò che loro non sono riusciti a diventare. Insegnino il rispetto e l'esistenza dell'altro e non dell'io.
Se una ragazza o bambina camminando sola si sentisse minacciata da qualcuno o sapesse che la stanno seguendo e mi vede, che mi prenda per mano, senza vergogna, e finga di conoscermi da sempre. Che cammini accanto a me e mi spieghi cosa le succede, qualcosa potrò fare. Correre insieme, gridare insieme, combattere insieme….
Non solo il 25 novembre e l’8 marzo si deve parlare indignati contro la violenza verso le donne, ma tutto l’anno mettendoci la faccia
Serve Essere una persona per bene. Ricominciare da qui, dal rispetto, dalla gentilezza, dall’impegno. Almeno un po’ di tutto questo. E poi prendersi cura di qualcuno, o di qualcosa. Prendersi cura della bellezza, lasciarsi stupire dalla bellezza.
Forse è l’unico modo per contrastare quest’onda torbida in arrivo, il labirinto delle coscienze annullate da pochi caratteri, messi in fila da una lingua arrogante, è …Essere per bene, sì. Credo che questo serva.
Servono tutte le forme di protesta. Le manifestazioni durano un momento e l'eco si spegne, i selfy da soli non servono molto, ma una protesta con selfy numerosa che giri sul web continuamente potrebbe dare un nuovo tipo di segnale, alla politica, alle coscienze, all’azione
NON permettere MAI a nessuno di pensare di avere il controllo sulla tua persona, il corpo di una donna, la sua mente, la sua dignità devono essere sacri… SEMPRE (Elena Sofia RICCI)
Ogni volta che maltratti una donna, SMETTI di essere un UOMO
Si ringraziano le oltre 150 persone, donne e uomini, che hanno accolto l’invito a mettere la propria faccia per protestare contro la violenza sulle donne e bambini, non solo il 25 novembre e l’8 marzo, ma tutto l’anno.
Il video è accompagnato da un sottofondo musicale grazie alla partecipazione significativa a questa iniziativa da parte della regista, scenografa e cantante, TIZIANA STEFANELLI, che ha messo a disposizione gratuitamente la sua voce con la sua canzone “IO MENO TE”.
Ha collaborato nel montaggio dello stesso GENNARO MAIORANO