Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio

da | Mag 31, 2018 | Filosofando

“Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”, prendendo spunto da questo detto popolare possiamo parlare di fiducia e del suo contrario, due stati d’animo entrambi utili per vivere bene.
Le difficoltà nascono quando uno stato prevale troppo sull’altro impedendo l'instaurarsi di buone relazioni. Pensiamo al caso estremo in cui ci si fida ciecamente degli altri, quando si pone tutta la fiducia nelle mani di persone che, per così dire, ci ispirano, salvo poi, a fregatura avvenuta, dover raccogliere i cocci della delusione che tanto più è cocente quanto più era grande la nostra aspettativa. Le domande più ricorrenti che si pone il troppo fiducioso sono: perché non riesco a capire di chi fidarmi? Cosa mi spinge ad essere così?

Ebbene, chi si fida troppo spesso confonde, o vede con poca chiarezza, la differenza tra realtà e finzione. Si lascia ingannare dagli affabulatori, da chi con un carisma, spesso costruito, infonde certezze basate sul nulla, sussurra frasi di largo consenso spacciandole per nuove verità. Dietro questa fiducia estrema si nasconde il bisogno di affidarsi alle mani sicure di qualcuno ritenuto capace di condurci lungo il difficile cammino dell’esistenza. L’estrema fiducia ricorda l'atteggiamento infantile, lo stesso di quando bambini ci si poneva con un atto di assoluta sicurezza nelle braccia materne e paterne, braccia che a volte ci hanno accuditi troppo impedendoci di sperimentare il mondo: luogo non di soli onesti, ahimè! La “medicina”, l’antidoto per sconfiggere la fiducia esagerata, è interrompere questa ri-cerca che non avrà esito.

Dobbiamo viceversa imparare a dare nuovo valore alla fiducia, ci vorrà del tempo, ma alla fine ci riusciremo. Il primo passo consiste nel verificare ciò che l’altro dice, scoprire le contraddizioni della sua vita, guardare ed ascoltare con occhio critico. Ciò non significa non fidarsi più di nessuno, ma iniziare a fidarsi di chi ne è degno. Ricordiamo che la nostra fiducia è un bene prezioso da non sperperare ai quattro venti e da non regalare al primo venuto.

Maria Giovanna Farina – Riproduzione riservata