Prendo spunto da un fatto di cronaca televisiva. Siamo su RAI due e nella trasmissione “I fatti vostri”, i conduttori Giancarlo Magalli e Adriana Volpe sono ormai ai ferri corti. Per chi non avesse seguito la vicenda, lui in diretta la definisce una “rompiballe” solo perché Adriana ha rivelato l’età di Giancarlo. “Mi sento in dovere di andare avanti, in nome di tutte le donne che vengono offese sul posto di lavoro e non possono far sentire la loro voce”, dice la Volpe nell'intervista sul settimanale Oggi. Poi tutto degenera su Facebook dove lui fa allusioni sostenendo che le donne “forse si sentirebbero più insultate se sapessero come fa a lavorare da 20 anni…”. Lei lo querela.
Spero sia una finzione scenica, un tentativo di attrarre pubblico e alzare gli indici di ascolto, altrimenti Magalli sta proprio mostrando un lato deludente che come affermato e bravo presentatore ci aveva sempre nascosto. La querelle si protrarrà, a me sinceramente poco importa, resta il fatto che la vicenda, vera o non vera, mostra uno spaccato triste di una certa violenza sulla donna nel considerala ancora e sempre una meretrice che per lavorare deve vendersi. Quando e se capita, avviene grazie ai maschi che approfittano da sempre del loro ruolo di superiorità in campo lavorativo per abusarne, per chiedere qualcosa in cambio con il ricatto.
La Volpe fa la cosa giusta, da donne accogliamo con gioia la presa di posizione solidale per smantellare certe mentalità. Stiamo ritornando nel Medio Evo o forse non ci siamo mai usciti del tutto, la prova risiede nel fatto che proprio in questi giorni un giudice in una causa di separazione non accetta l’addebito perché la moglie è posseduta dal Demonio. Il Demonio riconosciuto dai Tribunali mi fa ritornare alla mente i roghi su cui le streghe possedute venivano arse vive e poi, ovviamente, non dovevano pagarsi il funerale…
Maria Giovanna Farina ©Riproduzione riservata