Il regalo parla di noi, se fatto accontentando i gusti di chi amiamo diventa un modo per metterci in contatto con la sua parte più intima. Qual è il dono più bello? Donare qualcosa di noi… no, non state leggendo la solita banalità e non è un’idea per risparmiare denaro in tempo di crisi anche perché, la crisi, non c’entra nulla con questo discorso.
Il donare noi stessi è qualcosa di più interiore; lo possiamo fare aiutando chi ha bisogno… ma non è quello a cui mi voglio davvero riferire ora. Il dono più bello, parlando di oggetti, è fare qualcosa con le nostre mani: possiamo, a seconda delle nostre capacità e possibilità, creare un oggetto unico e donarlo a chi vogliamo bene. Oggi possiamo cucinare una torta, domani dipingere un sasso per trasformarlo in ferma carte e mille altri piccoli o grandi oggetti: l’importante che siano nostri.
Ecco, sono questi i doni più belli da donare a chi li sa apprezzare. Chi li riceve, e questo è fondamentale, deve possedere una sensibilità d’animo utile per comprendere il nostro dono: bello proprio perché lo abbiamo costruito noi, impegnando fantasia, lavoro e ricerca per soddisfare il gusto dell’altro. Una delle regole base del dono è che piaccia all’altro e non a noi. Donare è di per sé altruismo, è una parte di noi-che-si-fa-dono, un qualcosa di non materiale che si manifesta nell’oggetto. E se ci accorgiamo che l’altro non sa apprezzare il nostro operato? E se malignamente pensa che il nostro dono auto-prodotto è solo un modo per risparmiare? A quel punto non regaliamo nulla, non è una persona che merita il nostro donarci.
di Maria Giovanna Farina