di Susan A. Ross – EDB ed.
A cura di Paolo Costa
La bellezza conta nelle nostre vite, lo sappiamo. Ma l’estetica, in particolare l’estetica musicale, ha davvero qualcosa di essenziale da offrire alla riflessione teologica ed etica? Secondo Susan Ross non c'è alcun dubbio. Servendosi di brani tratti dall’opera (Dead Man Walking), dagli spiritual, dal rap e dall’hip hop, ma anche dalla «musica» prodotta dal mondo animale, in particolare dagli insetti, la teologa statunitense spiega in maniera chiara come questi esempi artistici variegati aiutino le persone a sviluppare una maggiore empatia verso chi si trova ai margini della società, provocando una resistenza e una protesta contro la sofferenza ingiusta e una forma di solidarietà con tutto il creato.
Anche se la bellezza da sola non salverà il mondo, sostiene l'autrice di questo saggio, un’azione priva di cura per la bellezza e le arti ci condurrà a un futuro impoverito, incapace di includere la profonda spiritualità che si annida nel cuore della vita.
Susan Ross insegna Teologia alla Loyola University di Chicago. Negli anni 2006-2008 è stata Direttrice del Gannon Center for Women and Leadership della stessa università. È stata presidente della Catholic Theological Society of America ed è vice-presidente e membro del Comitato editoriale della rivista Concilium. Nel 1999 ha conseguito il Premio per il Libro dell’anno della College Theology Society e nel 2001 il Premio Ann O’Hara Graff della Catholic Theological Society of America. È autrice, tra l’altro, di For the Beauty of the Earth: Women, Sacramentality and Justice (Paulist 2006) e di Anthropology: Seeking Light and Beauty (Liturgical Press 2012).