di Alessandra Cotoloni Progetto Cultura ed.
Una violenta tormenta ha investito Clelia, anche se quelle increspature del sé sono comuni a tante donne, seppure con risvolti differenti. Con particolare raffinatezza stilistica l’autrice ne attraversa le sfumature interiori, senza giungere ad odiare l’altro sesso, senza mai perdere la fiducia in chi la circonda e riesce a coglierne il tormento, l’annichilimento.
Di professione architetto, Alessandra Cotoloni fa parte del Gruppo Scrittori Senesi, nato all’inizio di quest’anno ma già attivo sul territorio con diversi eventi. La scrittrice si diletta anche in composizioni poetiche (alcune inserite nella raccolta Riflessi, Pagine edizioni) e ha ricevuto il conferimento del 4° premio ex aequo con la poesia “Non chiedere nulla” al concorso C.A.P.I.T.
“Le poesie rappresentano la colonna sonora vocale di questo romanzo, ben cogliendo l'essenza dell'anima della protagonista, Clelia. Sono le parole della sua coscienza sempre latente, timorosa e accoccolata con le braccia raccolte attorno alle gambe serrate al petto, vocaboli appena sussurrati, timidi. Dai versi si intuisce che la donna è relegata a sottostare alle regole di una ragione indotta in una sorta di prigionia psicologica, ma i battiti dell'anima scalpitano, recalcitranti, e sono disposti a resistere, non rassegnati. E arriverà un'alba nuova, che porterà mani tese ad accogliere ed asciugare le lacrime aspre e salate” (dalla Prefazione di Mita Feri).