di Liliana Rampello – Editore Il Saggiatore (collana La piccola cultura)
Con Jane Austen non esistono mezze misure. La sua opera divide la critica e i lettori da più di due secoli: autrice di romanzi “per donne”, conformisti e privi di spessore letterario, tutti trine e sposalizi, o il “genio meraviglioso” intravisto da Vladimir Nabokov, la scrittrice che Virginia Woolf definisce “la più perfetta artista fra le donne”? Liliana Rampello identifica un nuovo tassello del percorso di conoscenza intrapreso dalla grande autrice inglese attraverso la lettura analitica dei suoi “sei romanzi perfetti”: “Ragione e sentimento”, “Orgoglio e pregiudizio”, “Mansfield Park”, “Emma”, “L'abbazia di Northanger” e “Persuasione”. Personaggio, trama e spazio: tre snodi centrali nell'architettura del romanzo classico sono messi a fuoco a partire dalla più originale invenzione di Jane Austen, il romanzo di formazione femminile, in cui l'eroina tradizionale lascia il posto a una giovane donna protagonista del proprio destino. Disegnate con spietato rigore verbale, preciso realismo e ironia travolgente, le sue ragazze, pur dovendo imparare a scegliere un buon marito, non dimenticano mai qualcosa di altrettanto essenziale: il proprio desiderio di felicità. E in questa ricerca è da un'altra donna che si fanno accompagnare. Nel solco della tradizione shakespeariana, in Jane Austen il dialogo è un vero e proprio motore narrativo, la conversazione diventa l'unica azione in grado di cambiare il corso della storia personale e collettiva.
Liliana Rampello, critica letteraria e saggista, ha insegnato Estetica all’Università di Bologna. Vive e lavora a Milano come consulente editoriale. Tra le sue pubblicazioni, La grande ricerca. Saggio su Proust (Pratiche, 1994) e Il canto del mondo reale. Virginia Woolf. La vita nella scrittura (il Saggiatore, 2005). Per il Saggiatore ha curato anche la raccolta di saggi di Virginia Woolf Voltando pagina. Saggi 1904-1941 (2011).