Lando Buzzanca e Francesca della Valle insieme per il Sociale

da | Dic 6, 2016 | Testimonianze e contributi

Lando Buzzanca, il notissimo attore artista nonché intenso amatore delle donne , sia nei tanti film girati che…nella vita , ha maturato una nuova dimensione nei suoi sempre solidi rapporti con il mondo femminile. Forse colpito come uomo e gentiluomo siciliano dai tanti , troppi episodi di violenza contro le donne e di femminicidio e forse anche grazie alla vicinanza con Francesca della Valle (giornalista conduttrice autrice attrice), da semplice amatore delle donne si è evoluto in difensore della donna , contro ogni tipo di violenza.
Di recente è nata una profonda confidenza professionale ed amicizia tra Lando e Francesca tanto da progettare insieme un futuro professionale molto intenso.
La giornata del 25 novembre , contro la violenza sulla donna ed il femminicidio , è passata.
Non dobbiamo dimenticare che l’orribile fenomeno non si ferma. Continuano le violenze morali, economiche, fisiche contro la donna, continuano i soprusi e le angherie, anche quelle meno apparenti e subdole che limitano la libertà della donna e le sue scelte.
La libertà vera è libertà di scelta e la libertà di scelta si realizza soltanto quando il giudizio che la determina non è viziato né da ignoranza, né da condizionamenti.
Per poter scegliere sono necessarie tante cose, ma principalmente sono determinanti gli strumenti.
Gli strumenti sono dati dalla cultura che porta alla non retorica .
Uno dei numerosi strumenti della “non retorica” è , ad esempio , operare concretamente per un obiettivo civile e condiviso quale il “darsi da fare” fattivamente come il movimento (Onlus) di cittadini Retake (riferimento Giancarlo Borriello) no-profit e apartitico, impegnato nella lotta contro il degrado, nella valorizzazione dei beni pubblici e nella diffusione del senso civico sul territorio; attento a promuovere l'arte di strada, purchè legale, perché medicina per il degrado.
Questa è una delle tante scelte di cultura quindi di libertà.
Nel periodo dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, simbolo emblematico per il Retake, è diventato il ripristino della “cassetta rossa”, quella delle poste.
Spesso, come afferma Francesca della Valle, Testimonial, con Lando Buzzanca, ( coniugi cinematografici, come loro dichiarano e svelano a Domenica Live Mediaset) di un progetto artistico- cinematografico che partirà a breve ed interesserà l'Italia e l'estero – “Quando si parla di femminicidio si utilizza la stessa retorica degli aggressori: le donne dilaniate e disperate da una parte e gli uomini forti e virili dall'altra. Questa è un'immagine di chiara derivazione patriarcale che non libera la donna anzi la danneggia rendendola fragile e figura retorica. Il fil rouge ( per essere in tinta con il colore simbolo) è la scelta che riporta in auge la propria dignità”
Da qui l'idea di Francesca della Valle e Lando Buzzanca ( “Il Merlo Maschio “che già dagli anni 70 con grande ironia ed intelligenza, sdoganava con la sua “arte” indiscussa, contrariamente alla critica dell'epoca, il sesso forte ed i luoghi comuni attribuibili all'icona maschile ) di dar voce alle emozioni che sola la potenza di immagini cinematografiche, televisive e di eventi di qualità non retorici e spiazzanti, possono evocare. Questo perché solo l'arte ed il cinema , quello buono, hanno dei meccanismi perfetti per creare empatia con l'umanità

Dopo aver visto la promozione del cortometraggio L’ultimo passo del Perdono”, che tratta di violenza, nel mese dedicato contro la violenza sulle donne, mi è sembrato giusto far parlare l’autrice ed ideatrice dello spesso per far conoscere il suo pensiero ed il corto tramite una intervista ad una Donna, ad un Attrice, all'ideatrice del soggetto ed ispiratrice del corto, Francesca Della Valle, giornalista conduttrice televisiva, autrice, divulgatrice dell'eccellenza italiana nel mondo:

“L'ultimo passo del perdono” , cortometraggio dedicato al Femminicidio ( un femminicidio inatteso) ha come protagonista maschile, uno dei ultimi attori italiani più amati nel mondo Lando Buzzanca e protagonista femminile la stessa ideatrice del soggetto: Francesca della Valle.
Tra le attrici c'è Vanessa Gangai. Il talento di Vanessa dimostra quanto la diversità possa essere motore del cambiamento e dell'essenza vera dell'arte.

Francesca Della Valle, vorrei scoprire con te sensazioni, messaggi e finalità insite nel cortometraggio che ti vede ideatrice ed attrice. L'idea del corto è partita da una tua iniziativa, come e perché sei stata spinta a proporla ?

L'Ultimo Passo del Perdono è una mia iniziativa ( sono l'ideatrice del soggetto). Da sempre, sia nelle mie trasmissioni che nei miei progetti artistici, ho avuto una particolare attenzione verso determinate problematiche a sfondo sociale. “Il Bello della Medicina”, trasmissione di cui sono autrice e conduttrice, ha ampiamente parlato del Codice Rosa , del Femminicidio, anche da un punto di vista storico e legale.

La tua partecipazione come interprete è stata una tua precisa richiesta ? Ha fondamento nel tuo vissuto ?

Sono stata scelta come protagonista del corto dalla produzione e ho scelto, a mia volta, il protagonista: Lando Buzzanca che come si sa, sceglie ormai di lavorare solo se ciò che gli viene proposto lo affascina e lo appassiona
Quale scena per te è la più importante da un punto di vista femminile e quale per le finalità del cortometraggio che ti eri proposta ?
Il corto è davvero molto particolare. In 15 minuti sviscera una serie di dinamiche Intense e forti con un fil rouge, a mio parere, molto elegante nonostante tutto. Il finale ( risvolto onirico) è sicuramente di respiro internazionale

Quale scena o sequenza ti ha dato emozioni forti e quali?

Lavorare con Lando Buzzanca è davvero intenso. Mio marito cinematografico, come lui si è definito, è un gradissimo attore appassionato e dentro il ruolo, sempre.

Quale scena è stata la più difficile ad interpretare e perché ?

Quando sei nel ruolo, ed il metodo Stanislavskij insegna, nulla è o può essere complicato

Il messaggio che volevi fosse trasmesso col corto qual'era ? Ritieni che riesca a raggiungere la gente e quale platea ti attendi vada a vederlo ?

Il messaggio che vorrei passasse è in primis la riflessione. Oggi si parla ampiamente di Femminicidio, ma in molti casi, il tema viene fortemente strumentalizzato e a tratti banalizzato. Il corto parteciperà a tutti i concorsi nazionali ed internazionali, non ultimo il Festival del Cinema di Venezia, Sarà candidato al David di Donatello, ci auguriamo che diventi presto un film

Pensi ci possa essere il perdono per tali atti ? e come ??? (senza svelare la trama ed il finale del corto)

Credo che sia complicato perdonare e “L'ultimo passo del Perdono” affronta il femminicidio in una chiave insolita e fuori dalle logiche a cui siamo abituati

Da donna pensi che le leggi e le iniziative sul tema siano sufficienti a limitare questa violenza ?

Se fossero rigorosamente applicate si.

Quale altre iniziative speri vengano messe in essere per debellare questo fenomeno ?

L'unica iniziativa possibile è individuare subito un amore malato e parlarne con uno specialista, con un'amica, con chiunque per iniziare; l'importante è non custodirlo interiormente come se fosse una colpa

Oltre ad una presa di coscienza da parte delle donne che non esistono sudditanze di genere, cosa pensi si debba attivare perché anche gli uomini prendano coscienza che la questione non è un problema che riguarda le sole donne ?

Guardare “L'ultimo passo del perdono” può essere davvero terapeutico ed una presa di coscienza per l'umanità

Hai contatti con movimenti, associazioni che si occupano del femminicidio e della violenza sulle donne e quali?

Ho sempre avuto contatti con le Associazioni e con il Codice Rosa di Napoli. Ritengo che sia molto complicato riuscire a divulgare un tema di questo tipo. Interpretare un ruolo del genere, considerando che la mia professione è, prima di tutto, quella di giornalista/conduttrice autrice, anche se ho un passato di attrice e scelgo o accetto solo ruoli forti e che mi appassionino, diventa credibile solo se, in qualche modo , sei entrata nelle vite di chi ha subito violenze

Nel mondo dello spettacolo e del cinema come viene percepito l'argomento ?

Purtroppo devo ripetermi… l'argomento è spesso strumentalizzato e banalizzato. La mia anima di autrice, in questo corto, ha voluto evidenziare alcune dinamiche spesso taciute. La violenza, di qualunque natura sia, è violenza, e come tale va riconosciuta immediatamente senza remore e timori

Grazie Francesca per l'attenzione e spero che questo corto diventi presto un film e sia un inizio che non spenga i riflettori con la parola Fine e che tenga desti donne ma soprattutto uomini 365 giorni all'anno e non solo nel mese di novembre o solo il 25 novembre e l'8 marzo.

 

 

di Luciano Anelli, Operatore Pari Opportunità
Documentatore, divulgatore e comunicatore
della Cultura Femminile