di Linda Laura Sabbadini *
Ora tocca a noi non lasciare sole le donne afgane, i bambini e tutti coloro che vogliono essere liberi. Ora tocca a noi, donne del mondo, e a tutti I cittadini che credono nei diritti umani, agire. Ora tocca a noi, Paesi democratici, Europa, intervenire seriamente per salvare cittadini e cittadine dispera te,sottoposte a caccia all'uomo o alla donna casa per casa. Dopo gli errori che sono stati fatti è i minimo che si possa fare. Altro che nuovi Talebani!
Una profonda commozione ha attraversato il mondo di fronte alle immagini del disastro E anche nel nostro Paese. Le donne sono in marcia.
Più di 80associazioni e reti femminili si sono attivate, chiedendo corridoi umanitari, mettendosi a disposizione per l'accoglienza, e sono state ricevute al Ministero degli Esteri dal sottosegretario Benedetto della Vedova. Sono tante,in pochi siamo tempo, da Le contemporanee a Rete per la parità, a Soroptimist, Se non ora quando Libere, La Casa internazionale delle donne,Fuori quota. Tante,di estrazioni diverse, unite nell'obiettivo .
E oggi Wall of dolls organizza #White4Af ghanWomen con l'obiettivo di mettere una foto sui social vestiti di bianco in solidarietà con le donne afgane .
C'è determinazione nelle donne, indietro non si deve tornare. Ora tutte siamo coscienti che dobbiamo concentrarci per salvare più vi te umane possibili. Ma nello stesso tempo sappiamo anche che dobbiamo prepararci a una solidarietà a lungo termine. Non lasceremo sole le donne afgane. Sorellanza è sempre più necessaria. Dovremo agire con un'unica vo ce. Quella delle donne del mondo che reclamano e pretendono diritti umani.
Fondamentale sarà il ruolo del G20, lo ha detto chiaramente il nostro premier. Non a caso Women20, il gruppo del G20 che si occupa dell'uguaglianza di genere, ha lanciato un appello proprio al G20 per un'azione attiva contro la violazione dei diritti umani fondamentali del popolare afghano,in particolare delle donne e le bambine.
Women20 chiede al G20 di contribuire attivamente a stabilire pace,stabilità e diritti umani nella regione e a rafforzare l'impegno perchè l'Afghanistan mantenga le donne e le bambine afgane libere da ogni forma di violenza. Chiede aiuti umanitari per donne e bambine rimaste in Afghanistan, e assistenza per l'evacua zione e passaggio sicuro per le donne e le bambine che scelgono di lasciare il paese.
Ma si batte anche perché ilG20 sostenga la creazione di un organismo indipendente che monitori la situazione dei diritti umani in Afganistan in particolare di donne e bambine. Rilancia la posizione assunta da Emma Bonino solo pochi giorni fa dalle pagine di questo giornale. C'è l'occasione del24 agosto quando si riunisce il Consiglio dei diritti umani dell'GNU a Ginevra. Che si costituisca un organismo indipendente che vigili sulla situazione in Afganistan e in particolare delle donne e delle bambine. Perchè bisogna garantire istruzione dalla scuola primaria all'università in un Paese dove il 70 % delle donne è analfabeta, lavoro e occupazione dignitosi, partecipazione politica, libertà di parola ed espressione; accesso sicuro a lnternet ,telecomunicazioni e tecnologia digitale; libertà da ogni forma di violenza, libertà di movimento .
Il W20 invita,inoltre, la leadership del G20 a porre immediatamente fine al ritorno forzato in Afghanistan dei migranti, in particolare donne e bambini. No al”silenzio assordante”dei Paesi musulmani di cui parlava TaharBenJallun nel bellissimo articolo di ieri su Repubblica . Sì alla netta posizione di Ursula Van der Layen quando dice “Il miliardo di euro di fondi Ue per gli aiuti allo sviluppo, accantonato per sette anni, è legato a strette condizioni: il rispetto dei diritti umani, un buon trattamento per le minoranze e rispetto per le donne e le ragazze. Ad un regime che nega i di ritti delle donne non andrà nemmeno un euro. Ascoltiamo le parole dei talebani, ma le misureremo soprattutto sui fatti e sulle loro azioni” . Le donne del mondo possono fare una sola cosa per le sorelle afgane. Mobilitarsi, mobilitarsi, mobilitarsi. In tutti i modi possibili. Per salvare le loro vite. Per la loro libertà.
* Direttora centrale dell'Istat. Le opinioni
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