REALPOLITIK BATTE REGENI 2-0 “Lo Stato italiano ci ha tradito”

da | Giu 17, 2020 | L'opinione

di Elisabetta Righi Iwanejko

 

Questa l'amara e cruda reazione dei genitori di Giulio Regeni. Una sorta di fuoco amico perchè il governo ha deciso di vendere due fregate alla marina egiziana. Una commessa che rientra in un vasto pacchetto dal valore stimato di circa 11 miliardi di euro che comprende altre quattro unità navali dello stesso tipo, venti pattugliatori d’altura, trenta caccia Eurofighter per l'aeronautica del Rais.
La ratifica del consiglio dei ministri è avvenuta senza nessuna obiezione alla faccia dell'irrinunciabile ricerca della verità declamata dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio a più riprese. Giuseppe Conte ha pertanto rispolverato la vecchia dottrina di politica estera elaborata dal conterraneo Aldo Moro. L'Italia ponte tra Mediterraneo e Medio Oriente con l'ambiziosa e antica vocazione ad interlocutore privilegiato con i paesi arabi e del Magreb. Molto probabilmente le negative esperienze di un passato recente e il nuovo balance of powers nello schacchiere euro-africano hanno indotto tale metamorfosi.

La vicenda dei due marò (2012) dove l'acquiescenza nei confronti di Nuova Delhi non salvò l'affare Agusta poichè l'India comprò gli elicotteri dalla Francia con sonora batosta per Mario Monti, Giulio Terzi, Corrado Passera. Infine i nuovi scenari in Libia con Roma prima tagliata fuori e poi rientrata dalla finestra in coda alla Turchia nel sostegno ad Al Sarraj. L'Egitto è da quattro decenni un partner strategico che neanche il caso Achille Lauro riuscì a compromettere. Al momento della scomparsa del giovane ricercatore l'esecutivo Renzi alzò la voce grossa, ma in seguito la dinamica della morte e della sua permanenza nella terra dei faraoni ha attenuato la volontà italiana di premere ulteriormente. Dopotutto vale rovinare una relazione bilaterale per Giulio Regeni? Sicuramente no, malgrado un nostro connazionale sia stato ucciso in circostanze misteriose o peggio dai servizi di sicurezza di uno stato alleato. E' possibile una politica estera dove i diritti umani siano superiori agli interessi nazionali? Sì sul piano teorico, certamente no in pratica.

Quando nel gennaio 1977 Carter si insediò alla Casa Bianca affermò che gli Usa avrebbero sostenuto solamente coloro che condividevano gli stessi valori. L'espansione sovietica in Asia e Africa grazie all'effetto del trauma Vietnam indusse un anno dopo il Presidente a cambiare idea. Perciò il Sudafrica dell'apartheid, i regimi militari sudamericani, Suharto e Marcos continuarono a rivestire rilevante importanza. Nel Corno d'Africa ci si schierò con il dittatore somalo Siad Barre, creatura dell'Italia, contro il marxista etiopico Menghistu. A Stresa nel 1935 Francia e Regno Unito rifiutarono l'alleanza con Mussolini per fermare Hitler. Mai con un dittatore per sconfiggere un altro dittatore la loro risposta. Nel 1941 Roosevelt e Churchill non esitarono ad unirsi a Stalin per combattere le Potenze dell'Asse. Come sempre la storia ha i suoi ricorsi.