Ferrara, 29 giugno – Centro Studi di Medicina di Genere: le ragioni di un Centro Universitario Convegno

da | Giu 26, 2018 | Appuntamenti

Ore 9.00 -13.00 Dipartimento di Economia e Management – Aula Magna Palazzo Costabili, Via Voltapaletto 11 Ferrara

Comitato Scientifico/Comitato Direttivo del Centro Studi di Medicina di Genere (CSMG) Università di Ferrara

• Tiziana Bellini Presidente Corso di Laurea Medicina e Chirurgia e Prorettrice alla Didattica Area Biomedica; ViceDirettrice CSMG
• Gloria Bonaccorsi Ricercatrice Ginecologia e Ostetricia
• Barbara Bramanti Professoressa Associata Antropologia
• Alessandra Carè, Direttrice FF Centro di Riferimento Nazionale della Medicina di Genere, Istituto Superiore di Sanità ISS (membro esterno del CSMG)
• Rosa Maria Gaudio Ricercatrice Medicina Legale
• Donato Gemmati Professore Associato Genetica Medica
• Lamberto Manzoli Professore Odinario Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica
• Maria Roberta Piva Professoressa Associata Biochimica
• Michele Rubbini Professore Associato Chirurgia Generale
• Michele Rubini Ricercatore Genetica Medica
• Fulvia Signani Psicologa Dirigente, AUSL di Ferrara; Docente Incaricata di Sociologia di Genere (membro esterno del CSMG)
• Katia Varani Professoressa Associata Farmacologia

Il razionale della seconda pagina è liberamente tratto da: Ministero della salute Il genere come determinante di salute. Lo sviluppo della medicina di genere per garantire equità e appropriatezza nella cura. Quaderni del Ministero della Salute, n.26, aprile 2016: VIII; Addis E., Biasini C., Calloni M., Loretoni A., Mancini M., Serughetti G. (a cura di) Indicazioni per azioni positive del MIUR sui temi di genere nell’Università e nella Ricerca. Presentato l’11 maggio 2018 al MIUR Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Per iscriversi inviare una mail con nome cognome e affiliazione (con oggetto Iscrizione convegno MdG) alessandro.trentini@unife.it
Verrà rilasciato un attestato di partecipazione

La dimensione di genere nella salute è una necessità di metodo e analisi che può anche divenire strumento di governo e di programmazione sanitaria. Essa va considerata problematica trasversale con dignità scientifica, sia per la presenza di entrambi i sessi nei gruppi di ricerca, sia nei contenuti delle materie universitarie delle scienze umane e delle discipline biomediche.

Per raggiungere l’obiettivo di trasversalità è però necessario: promuovere un’attività scientifica, di ricerca e di formazione con un’ottica di genere, con finanziamenti dedicati; raccogliere dati disaggregati per sesso e tenere conto delle differenze sia fisiche, che psichiche tra i due sessi; negli studi biomedici sperimentali, occorre costruire campioni di persone dei due sessi con numerosità sufficiente a indagare differenze sessuali e di genere; sviluppare attività di prevenzione e individuare fattori di rischio sesso e genere-specifici in tutte le aree della medicina; sviluppare percorsi di diagnosi e cura definiti e orientati al genere.

Le Aziende sanitarie dovranno formare e informare il personale sanitario già attivo e includere gli aspetti di genere nella raccolta e nell’elaborazione dei flussi informativi e nella formulazione dei budget.

E’ essenziale che tra i parametri di valutazione degli Atenei vengano inclusi indicatori sulla presenza di strutture di ricerca sui temi del genere e di iniziative didattiche e formative che abbiano il genere tra i contenuti; vengano creati repertori di esperti ed esperte sulla valutazione di genere e, tra l’altro, venga bilanciata la composizione dei panels incaricati alla selezione dei progetti di ricerca da finanziare, così che il sesso meno rappresentato raggiunga una percentuale di almeno il 40%.