Servono atti concreti per un cambiamento possibile
In questo mese di novembre del 2019 ti chiediamo di dare un segno concreto per essere protagonista delle azioni contro ogni forma di violenza e di discriminazione sociale e culturale, contro ogni forma di sopraffazione.
Negli anni abbiamo utilizzato l’istruzione, la cultura, l’arte, le pari opportunità nel mondo del lavoro e gli uguali diritti.
Per sensibilizzare abbiamo disseminato l'Italia di #panchinerosse
Ma a volte le parole non bastano più.
In questi giorni moltissimi i convegni,le mostre, i seminari sulla violenza.
Le promesse, gli impegni assunti nelle aule parlamentari.
Ma non ci sono fondi pubblici e sono erogati con discontinuità con modalità diverse da regione a regione. E soprattutto non c'è concretezza.
Il settore pubblico non riesce a far fronte alla continuità nel tempo delle misure di contrasto alla violenza. È tempo di riabilitare gli investimenti privati e coordinarli in un mix di nuova economia con un programma di investimento coordinato su scala nazionale in tutti i beni comuni globali.
Le case di accoglienza per le donne vittime di violenza e in fragilità economica e sociale sono beni comuni.
Il progetto nasce con l’obiettivo di stimolare una riflessione collettiva sul valore sociale delle donne e promuovere un cambiamento nei comportamenti per la risoluzione concreta dei problemi generati dalla violenza .
Ci siamo battute per anni per attivare sempre più case di accoglienza per donne e case rifugio, adesso il modello che vogliamo attivare, senza scartare le forme usuali di contributo da parte di Regioni e di Ministeri, è un modello di gestione sostenibile delle case per le donne, dove si genera lavoro, buona occupazione di qualità e soprattutto un luogo dove potersi rigenerare personalmente e professionalmente.
Saranno necessari investimenti nelle strutture che verranno messe a disposizione da realizzare con forme di “Social Capital”, diffuso e distribuito sui territori.
Mobilitare gli investimenti rapidamente e su vasta scala sarà una sfida per noi donne.
Occorre un grande coordinamento nazionale per la trasformazione “rosa” del sistema di accoglienza per le donne in fragilità, vittime di violenza, incentrata sulla trasformazione strutturale di edifici inusuali messi a disposizione e sul loro recupero ambientale.
Si tratta di un modello significativo che determinerà la creazione di occupazione e potrà innescare progressi sociali e di valorizzazione territoriale, una vera trasformazione produttiva “rosa”.
Progetto per progetto andremo a cercare soluzioni in ogni parte d'Italia per creare un'opportunità unica di transizione verso un'economia al femminile di soluzione al dramma della violenza maschile di genere, su basi concrete.
Il modello qui descritto ha il potenziale per generare benessere per le donne e i loro bambini accolti nelle strutture e un reddito.
Garantire lo spazio politico per intraprendere questo progetto è anche un prerequisito per incoraggiare le donne a credere che un cambiamento è possibile e generare azioni collettive di sostegno ai progetti.
Quale atto concreto ti chiediamo di fare in questo novembre 2019?
Cominciamo da qui, dal nostro territorio nel Pavese, con una carenza endemica di luoghi per accogliere donne in difficoltà.
Dopo 7 lunghi anni di udienze e di malagiustizia Villa Gaia rischia di andare all'asta. La dobbiamo riscattare e ricominciare a farla vivere.
Puoi dare sostegno economico a Villa Gaia, in Oltrepo pavese. Villa Gaia è un luogo destinato ad accogliere donne vittime di violenza e in fragilità economico e sociale con i propri bambini/e.
Se non raccogliamo la cifra di 125.000,00 la casa sarà venduta all'asta il 29 novembre.
5000 persone che versano 30 euro risolvono la questione di Villa Gaia, si riacquista l'immobile e si completano le ristrutturazioni riparando gli 8 atti vandalici subiti in questi lunghi anni.
Il cambiamento parte da qui: l'impegno collettivo e la messa a disposizione da parte di privati di luoghi di bellezza e di dignità.
Puoi versare il tuo contributo, deducibile,
sul conto unicredit:IT43 Q 02008 11300 0000 0491 4012, causale: per Villa Gaia
Dobbiamo convincere 5000 persone che #insiemesipuò
Isa Maggi, Fondazione Gaia, Sportello Donna